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Dafne y Selene, due sorelle gemelle nella giovane e premiata ricerca artistica contemporanea



Dafne y Selene
Per restituire
2º Premio Fotografia
www.premionocivelli.it/opera/restituire
Instagram.com/dafeyse/
Iniziamo con una breve scheda anagrafica, come se leggessimo una carta d’identità. Sotto il profilo della produzione artistica puoi immediatamente specificare il suo orientamento stilistico ed espressivo?

Siamo due sorelle gemelle nate a Napoli nel 1993, dove viviamo e lavoriamo. Abbiamo sostenuto studi di disegno ed illustrazione presso la scuola Italiana di Comix. Contemporaneamente abbiamo frequentato l’Accademia di Belle Arti di Napoli laureandoci al triennio in Pittura ed ottenendo una borsa di studio presso la Universidad de Bellas Artes de Salamanca. Successivamente abbiamo frequentato il biennio a Napoli di Fotografia come Linguaggio Artistico. Durante questi anni abbiamo portato avanti il progetto “Volevo dirti che” accorpando lavori fotografici con lavori pittorici, video ed istallazioni. Abbiamo esposto il nostro progetto “Sospensione” presso il Castel dell’Ovo di Napoli, successivamente il progetto “Senza” presso Napul’Art. Siamo state selezionate tra i finalisti del LXIII Premio Cascella e di Ariano Film Festival – Photo Contest, i nostri lavori sono stati pubblicati su alcune riviste tra cui Zeusi ed il catalogo del Combat Prize.
La ricerca artistica che portiamo avanti è alimentata da un’esigenza di espressione.
I nostri lavori contengono metafore visive per rappresentare idee, concetti, pensieri; la tematica principale è quella esistenziale.
Partendo dalle motivazioni della giuria sulla tua opera, puoi raccontarci in modo più personale i temi i contenuti della tua opera, descrivendo le modalità operative usate nella sua realizzazione?
“Per restituire” è un polittico composto da ventiquattro fotografie. Come le parole della giuria: “la griglia analitica seziona diversi particolari che rivelano corpi e gesti fissati in un sottile equilibrio emotivo”, affianchiamo cose che comunicano tra di loro. Presenza ed assenza perdono quella separazione netta, ogni cosa sembra essere al tempo stesso dolcemente fragile e nostalgicamente triste. Tutto e niente, vita e morte, nostalgia e consistenza; contraddizioni lucide si alternano nel lavoro per creare uno stato di sospensione in cui non si è da nessuna parte, eppure si è. Partiamo dal bianco, ed in esso, come latte, come matrice primordiale, collochiamo i soggetti del nostro “racconto”.
Se poteste dare un consiglio ad altri giovani artisti che stanno valutando di partecipare ad un concorso quale sarebbe?
Ad altri giovani artisti che stanno valutando di partecipare ad un concorso ci sentiamo di dire di credere sempre fortemente nel proprio lavoro.