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Duemila teste di ariete mummificate: l’ipotesi di un culto senza precedenti dietro l’inquietante scoperta in Egitto


[“Q]uesto scavo svela dettagli importanti della vita e della storia del Tempio di Re Ramses II ad Abedos, soprattutto alla luce dell’importanza archeologica e storica di questo tempio, che continuò, per un lungo periodo ad essere punto di riferimento sotto il profilo del culto” ha dichiarato  il dottor Mustafa Waziri, segretario generale del Consiglio Supremo per l’Archeologia, sottolineando l’importanza di questa scoperta avvenuta ad aprile (2023). Una scoperta sorprendente ed inquietante che continua ad interrogare e a incuriosire gli esperti.

Gli arieti sacrificati. Foto @ Ministry of Tourism and Antiquities وزارة السياحة والآثار

L’ipotesi di un culto senza precedenti

Il dottor Sameh Iskandar, capo della missione, ha sottolineato che la scoperta di questo gran numero di arieti mummificati potrebbe lasciar ipotizzare un culto senza precedenti del dio-ariete Khnum, oltre a suggerire che Re Ramses II fu pregato e onorato anche dopo mille anni dopo la sua morte. Forse attraverso Khnum ci si connetteva con lo spirito del faraone divinizzato. Una teoria ancora da dimostrare in quanto sarebbe un inedito. Resta quindi un mistero ad un mese dalla scoperta (e lo sarà chissà per quanto ancora)


 

Da Wikipedia: Khnum (in egizioẖnmw, pronuncia Khnemu) è una divinità egizia appartenente alla religione dell’antico Egitto. Particolarmente venerato ad Assuan e Ermopoli, in Egitto, si considera protettore delle sorgenti del Nilo e della potenza creatrice delle inondazioni; viene raffigurato come un uomo con la testa di capro, a volte sormontata dal geroglifico del suo nome, l’anfora khenem, oppure dalla corona Atef, mentre tiene in mano l’ankh.

Secondo il mito plasmò l’uovo della creazione, e viene considerato il vasaio divino, che dona la vita alle sue creazioni modellandole al tornio con il limo del Nilo. Le sue compagne sono Satet, raffigurata con la corona bianca dell’Alto Egitto adorna di corna di gazzella, e Anuqet, con un’alta corona di piume; insieme formano la cosiddetta triade di Elefantina, dal nome del loro centro cultuale principale.


Uno dei resti di animali recuperati, coperto da uno straccio di quell’epoca @ Ministry of Tourism and Antiquities وزارة السياحة والآثار

La missione archeologica

La missione archeologica dell’Università di New York che, in Egitto, lavora nell’area del tempio di Abydos del re Ramses II, ha portato alla luce più di 2.000 crani di ariete mummificati, risalenti all’epoca tolemaica, oltre a un enorme edificio della sesta dinastia. L’ecatombdi animali – i cui trofei mummificati furono collocati, in ordine perfetto – dimostrerebbe che mille anni dopo la morte di Ramses II, il faraone fosse ancora divinizzato e oggetto di culto, forse attraverso l’intercessione del dio-ariete.
Ramses II era infatti nato nel 1303 a.C. e morto nel 1213 o 1212 a.C. L’epoca tolemaica va dal 323 a.C. alla conquista romana dell’Egitto, nel 30 a.C.
Il grande edificio venuto alla luce nell’area è invece ancor più antico – dal 2350 a.C. al 2190 a.C.. -. Si tratta ora di capire cosa fosse.

Le teste degli animali sacrificati @ Ministry of Tourism and Antiquities وزارة السياحة والآثار

Abydos è una delle più antiche città dell’Alto Egitto ed era il capoluogo dell’VIII distretto. Si trova a circa 11 km a Ovest del Nilo ed è stata una città santa. Tra le altre strutture, sorgono i templi funerari dei faraoni Seti I e quello, appunto, di Ramses II, nei pressi del quale sono avvenute le ultime scoperte.

In alcune stanze sono stati trovati resti di capre, cani, capre selvatiche, mucche, cervi. I resti di uno struzzo sono stati recuperati da un magazzino appena scoperto all’interno dell’area settentrionale del tempio. Sacrifici consistenti, un’ecatombe offertoriale.