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E’ morto Nemo, colosso della street art. A lui si deve la grande svolta poetica dei murales


A Parigi è morto Nemo, al mondo Serge Fauri. Era nato nel 1947. Un colosso nella street art. E’ l’artista che trasformò il graffitismo urbano, graffiante e contestatore, in un’attività poetica, citando il modo romantico francese di intendere la realtà, tra Pennac e Peynet.

A Nemo si deve la svolta europea del pensare poetico, nella street art. Se guardiamo le opere di Nemo comprendiamo da dove discende esattamente Banksy, l’artista più acclamato al mondo. Nemo decise di inserire in punti tristi e degradati i suoi uomini e i suoi gatti, i suoi ombrelli, i misteriosi personaggi funambolici, quanto lo spazzacamino di Mary Poppins, a Belleville e Montreuil. Non solo rabbia, sui muri. Ma apertura a un mondo migliore che può avvenire anche grazie alla svolta della poesia. Al desiderio e alla possibilità di cambiare insieme. 
L’uomo romantico che si muove armoniosamente nella notte con un impermeabile e un ombrello è ricorrente nella cultura filmica popolare del Novecento, con il significato di cantare o ballare sotto la pioggia. Reagire, cioè all’avversità, raccogliendo tutte le forze positive.

Nemo – cioè Nessuno – non si mostrava fisicamente. Qualche volta accettava un’intervista, ma chiedeva di essere registrato solo vocalmente.

L’annuncio della sua morte è stato dato dai familiari, sui social: “Il creatore di stencil parigino Nemo è morto. Nemo dipinse i suoi stencil monocromi e le sue sagome a Parigi all’inizio del millennio, prima di Internet, e il suo stile ha fortemente ispirato Banksy in molte delle sue opere, anche se questi non gli ha mai reso omaggio”.
Insegnante di matematica, poi informatico per l’Educazione Nazionale, Nemo è famoso per aver dipinto sui muri di Parigi la sagoma nera di un uomo con un impermeabile e un cappello. Troviamo anche nei suoi disegni palloncini, una valigia, un ombrello, una tigre, fiori e farfalle.
Il suo nome si riferisce al cartone animato Little Nemo in Slumberland (1905), di Winsor McCay. Il suo motivo a palloncino rosso evoca il film Ballon rouge di Albert Lamorisse, girato nel quartiere di Belleville .
Scegliendo muri danneggiati, porte chiuse a chiave o finestre murate, Nemo offriva un po’ di poesia ai passanti di Belleville e Ménilmontant, per le strade. Si è spesso associato allo street artist Jérôme Mesnager i cui personaggi bianchi rispondono poi al suo misterioso uomo di colore.

LA TECNICA DI NEMO – E’ Identica a quella che avrebbe usato anche Banksy. Non sono graffiti a mano libera, ma vengono realizzati con l’ausilio di cartoni o cartoncini – stencil – che sono disegnati e ritagliati in studio, poi portati sul posto e collocati sul muro per trasferire la forma. Si procede poi con il colore delle bombolette spray. Riguardiamo ora, con attenzione, un suo dipinto. Osservando le sagome dei gatti,-e in particolare le zampe, vediamo che esse sono ricavate da cartoncini ritagliati, che hanno dato la forma e poi sono stati asportati dall’artista.

Gli “stencilisti” agiscono con molta rapidità, all’aperto, perchè buona parte del lavoro è preparato a casa. Un cartone o una sagoma realizzata incollando più fogli di giornale possono essere piegati e avere un ingombro minimo. Due bombolette di colore – il nero e il rosso – riescono ad essere portate anche nelle tasche di un impermeabile o di un giubbotto, senza che nessuno le veda. Ciò garantisce a chi agisce con gli stencil anche una minor possibilità di essere bloccato dalla polizia. che un tempo agiva in modo molto repressivo. Ma non è solo una questione di rapidità e di sicurezza.
Il risultato della pittura con stencil è molto netto e, generalmente, è particolarmente realistico negli ingombri. Per questo percepiamo queste immagini come ombre o presenze umane.

LA CURIOSITA’ – La tecnica dello stencil o della sagoma con cartone è antichissima. Tante figure negli affreschi di Pompei sono state realizzate con cartoni che poi venivano girati per ottenere identiche immagini speculari. In questi casi, naturalmente, l’interno della figura veniva dipinto in modo realistico. Inutile dire i cartoni forati o le sagome furono fondamentali anche per gli affreschi medievali e rinascimentali.
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