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Fahrelnissa Zeid. I quadri che ipnotizzano. Vita e opere della principessa pittrice


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La principessa e l’artista turca Fahrelnissa Zeid è meglio conosciuta per le sue composizioni astratte su vasta scala che mescola influenze bizantine, islamiche e occidentali. Per capire meglio le ispirazioni dell’artista, viaggiamo in Giordania per incontrare la famiglia e gli amici di Fahrelnissa Zeid che raccontano il suo carattere eccezionale e la vita multiforme prima di questa prima grande mostra retrospettiva all’apertura Tate Modern del giugno 2017.
Fahrelnissa Zeid (1901-1991) univa l’ arte islamica e bizantina all’astrazione novecentesca e ad altre influenze dall’Occidente.
Sposò, in seconde nozze, un esponente della famiglia reale ishemita dell’Iraq ed è la madre del principe Raad .
Fahrelnissa Zeid era nata Fahrünissa Şakir (di seguito “Zeid”) da una famiglia ottomana che risiedeva sull’isola di Büyükada. Suo zio, Cevat Pasha, fu gran Visir dell’Impero Ottomano. Il padre di Zeid, Şakir Pasha venne nominato ambasciatore in Grecia, dove ha incontrato la madre Zeid, Sara İsmet Hanım.
Zeid ha iniziato a disegnare e dipingere da giovanissima. Il suo primo lavoro sopravvissuto conosciuto, realizzato quando aveva 14 anni, è un ritratto di sua nonna. Nel 1919 si iscrisse all’Accademia delle Belle Arti per le Donne a Istanbul e l’anno successivo sposò il romanziere İzzet Melih Devrim.
Nel 1928 si iscrisse all’Academy Ranson , dove ebbe come insegnante il pittore Roger Bissière. Dopo il suo ritorno a Istanbul, nel 1929, si iscrisse all’Istituto Turistico di Belle Arti di Istanbul.


Zeid divorziò Devrim nel 1934 e sposò il principe Zeid Al-Hussein dell’Iraq, che fu nominato il primo ambasciatore del Regno d’Iraq, in Germania, nel 1935. La coppia si trasferì a Berlino, dove Zeid ospitava numerosi eventi politici, mondani e artistici, nel suo ruolo di moglie dell’ambasciatore. Dopo che Hitler annesse l’ Austria nel marzo 1938, la principessa e la famiglia si trasferirono Baghdad. Ma l’artista era molto depressa e, su consiglio di un medico viennese, scelse di tornare in Europa, stabilendosi a Parigi e dividendo i propri soggiorni tra la capitale francese, Budapest e Istanbul. Iniziò a esporre da sola, nel 1945 e nel 1946, dopo l’esperienza vissuta con un gruppo di pittori d’avanguardia turca.
Successivamente si trasferì a Londra, dove il principe Zeid Al-Hussein era divenuto il primo ambasciatore del Regno d’Iraq alla Corte di San Giacomo.
Dal 1947, la svolta espressiva, con il passaggio dalla pittura figurativa all’astrazione. Pur tenendo conto delle suggestioni delle ricerche astratte che venivano svolte a Parigi, nel Dopoguerra, Zeid importò nella sua pittura le radici persiane, bizantine , cretesi e orientali.
Espose a Londra, alla Galleria di San Giorgio, nel 1948, e all’inaugurazione intervennero numerosi esponenti del jet set e la regina Elisabetta. Fu un’ occasione importante perchè la principessa-pittrice fu scoperta anche dal critico d’arte Maurice Collis e dal collega Charles Estienne, che avrebbe seguito, in un confronto costante, il lavoro dell’artista negli anni a venire.
Nel decennio successivo, tra Londra e Parigi, Zeid ha realizzato alcune delle sue opere più forti, sperimentando le tele astratte monumentali che immergono lo spettatore negli universi caleidoscopici e ipntotci, grazie a un massiccio uso della linea e del colore vibrante.


Nel 1958, Zeid convinse il marito a non tornare a Baghdad, dov’era stato chiamato, come reggente. La coppia decise di ritirarsi nella casa di villeggiatura sull’isola di Ischia. Le previsioni della principessa non erano sbagliate. Il 14 luglio 1958 ci un colpo di Stato militare in Iraq e l’intera famiglia reale fu sterminata.
Il colpo di stato bloccò la carriera di Zeid come pittrice. Da principessa celebrata divenne una signora da evitare, per non subire ripercussioni politiche. La ruota della fortuna può girare rapidamente. E l’umanità, spesso, non si rivela degna di se stessa, perché procede per allontanamenti e cancellazioni.
La principessa e la sua famiglia si trasferirono in un appartamento a Londra e all’età di cinquantasette anni, Zeid cucinò il suo primo pasto. La cucina, al di là del fatto che era diventato anche per lei il luogo della necessità, le offrì comunque alcuni spunti creativi. Iniziò a dipingere gli ossi dei polli, creando sculture a cataste, coperte in resina , chiamate paléokrystalos. Nei dipinti, nello stesso periodo, iniziò ad allontanarsi dall’astrazione e a realizzare ritratti di familiari ed amici.
Pochi anni dopo, il figlio più giovane, il principe Raad , si sposò, prendendo residenza ad Amman , in Giordania. Dopo la morte del marito, avvenuta nel 1970 a Parigi, Zeid si trasferì ad Amman, nel 1975, accogliendo l’invito del figlio. Nel 1976 ha fondato l’Istituto Nazionale Giordano Nazionale Fahrelnissa Zeid delle Belle Arti e nei successivi quindici anni, fino alla morte – avvenuta nel 1991- ha formato, guidato e sostenuto giovani artiste e creative. La Tate moderne di Londra le ha dedicato una grande mostra (13 JUNE – 8 OCTOBER 2017)



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