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Falerii Novi, scavi in un edificio pubblico romano, in una domus e in macellum, supermercato-carni dell’epoca


La Soprintendenza Archeologia Belle Arti Paesaggio Etruria Meridionali ha presentato i risultati degli scavi condotti nello scorso giugno nell’antica città di Falerii Novi (comune di Fabrica di Roma, VT) dalla British School at Rome. La campagna di indagini eseguita ha rappresentato il coronamento di uno studio intrapreso a partire dalla fine degli anni ’90, ed è stata condotta scientificamente, proprio a seguito delle indagini di superficie che si sono succedute negli anni con il supporto amministrativo e logistico della Soprintendenza.

“Sono state indagate tre aree diverse: un edificio pubblico, uno privato e una zona commerciale. – dicono i responsabili della Soprintendenza – L’obiettivo è quello di studiare la trasformazione della città, dalla fondazione alle varie fasi di vita fino ad un possibile abbandono, investigando diversi aspetti commerciali e produttivi di Falerii Novi e la sua relazione con il territorio circostante e la via Amerina, che attraversa la città. Nello specifico, si è trattato di: un macellum (il mercato delle città romane, dedito alla vendita al dettaglio di carne e di pesce); una domus, localizzata già in passato a sud del foro; un’insula che si apre sulla via Amerina, vicino alla Porta Sud”.

Molti reperti saranno analizzati, per reperire informazioni sulla vita quotidiana della città e persino sulla dieta nella tarda antichità.
Ma non ci si ferma qui. “Gli scavi proseguiranno – annuncia il dott. Stephen Kay, archeological manager della British School at Rome – il prossimo anno nelle stesse aree, per allargare i saggi di scavo e per individuare le stratigrafie delle fasi precedenti della città”. L’operazione si svolge nell’ambito del Falerii Novi Project: un progetto internazionale condotto su concessione del Ministero della Cultura, in collaborazione e sotto la costante supervisione della Soprintendenza VT-EM”.

Cos’era Falerii Novi
Falerii Novi, la città romana, si trova sull’attuale territorio comunale di Fabrica di Roma a circa metà strada tra Fabrica di Roma e Civita Castellana. Il sito archeologico della città romana dipende ora dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici per l’Etruria meridionale. È su una strada che forse potrebbe essere la via Annia (cfr. H Nissen, Italische Landeskunde, ii. 361), una deviazione della via Cassia; questa strada si avvicina da sud venendo da Nepet (ora Nepi), mentre il suo proseguimento a nord certamente prende il nome di via Amerina, la via che conduceva ad Amelia. Il circuito della città era di 2108 metri, la sua forma è approssimativamente triangolare e le mura sono un esemplare notevolmente fine e ben conservato di architettura militare romana.

C’erano circa 80 torrette, di cui circa 50 sono ancora conservate. Inoltre due delle porte, che erano otto, sono notevoli. Delle costruzioni all’interno delle mura appena qualche cosa è conservato sopra terra, comunque il foro ed il teatro (come anche fuori delle mura l’anfiteatro e l’arena che misurava 55 per 33 metri) sono stati del tutto scavati nel XIX secolo. Quasi l’unica struttura ora che si leva in piedi è la chiesa abbaziale cistercense di Santa Maria di Falleri, costruita alla fine del XII secolo per iniziativa di monaci provenienti dalla Savoia. Al portale lavorarono anche alcuni marmorari “cosmati” che probabilmente si ispirarono ad antichi monumenti già in zona.

La storia di Falerii è legata anche agli inizi della storia di Roma. Inizialmente l’antica Falerii era costruita su una rocca. Inizialmente Falerii aveva stretto degli accordi commerciali ed economici con gli Etruschi in guerra contro Roma. Ci furono 3 guerre e Roma ebbe la meglio in entrambe. In entrambe Falerii fu distrutta e ricostruita tranne dopo la terza che fu ricostruita in pianura e fu battezzata Falerii Novi e da qui sottomessa definitivamente a Roma.