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Fili, ragnatele, mani rapaci, incubi e fumi. L’universo surreale e inquietante di Kyle Thompson. Il video


Fili, ragnatele, mani rapaci, incubi e fumi. Kyle Thompson è nato a Chicago l’11 gennaio 1992. Ha iniziato a fotografare all’età di diciannove anni dopo aver trovato interesse nelle vicine case abbandonate. Il suo lavoro è composto principalmente da autoritratti surreali e bizzarri, che spesso si svolgono in foreste deserte e in edifici fatiscenti e fantasmatici.
“Open Stage”, la sua prima mostra italiana, in calendario,alla Reggia di Caserta dal 28 marzo al 4 giugno 2018, è l’ occasione per un viaggio concettuale. Case abbandonate, foreste vuote, fiumi, laghi, sono gli scenari in cui l’artista elabora le sue scene, intervenendo con fumo, effetti di luce e con oggetti della sua quotidianità. In occasione dell’ appuntamento di Caserta ripeterà in territorio campano questa sua ricerca negli spazi semiurbani. “Thompson è un personaggio molto chiuso – dice Gabriela Galati, che è anche direttrice della Galleria A29 Project Room di Milano, dove la mostra sarà replicata – ma attraverso le sue foto è possibile osservare il suo mondo ricchissimo dal punto di vista artistico e personale”.