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Giacomo Balla. Tre autoritratti, tre stili che si sviluppano nel tempo




Proponiamo qui tre autoritratti di Giacomo Balla, emblematici del percorso creativo dell’autore. I primi due, risalenti agli anni Venti, sono da interpretare quali tentativi di fornire una risposta a quella che il Balla futurista definiva, in un suo scritto, “la necessità di entrare nel grande dominio dello stato d’animo plastico con delle nuove forme astratte equivalenti”.

Autoritratto, 1927
Autoritratto, 1927

Autostato d’animo, 1920
Autostato d’animo, 1920



Il terzo ritratto è del 1947. Intitolato Autodolore, ci appare come il dolente testamento del vecchio artista, che si effigia con un realismo intenso e drammatico.
Autodolore, 1947
Autodolore, 1947