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I tre filosofi di Giorgione significato




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Giorgione, I tre filosofi, tra il 1506 e il 1508, olio su tela, 123,5×144,5 cm, Vienna, Kunsthistorisches Museum
Giorgione, I tre filosofi, tra il 1506 e il 1508, olio su tela, 123,5×144,5 cm, Vienna, Kunsthistorisches Museum

 
Venezia e la Serenissima, tra la fine del Quattrocento e gli inizi del Cinquecento, sono al centro di una sperimentazione culturale ed ermetica che punta, attraverso la concordia tra i diversi popoli e i diversi saperi, a raggiungere conoscenze universali, risolvendo, in particolar modo il quesito – in realtà insolubile – della quadratura del cerchio che, a giudizio dei filosofi ermetici, consentirebbe di conoscere il segreto dell’universo. Filosofi, eruditi, matematici cristiani, ebrei, alchimisti trasformano Venezia nella capitale indiscussa della cultura della concordia e dell’intercultura intesa come un bene irrinunciabile per i progressi materiali e morali dell’umanità. Nella capitale della Serenissima si promuove la stampa di libri scientifici o filosofici di pensatori d’ogni estrazione, compresi gli arabi che erano considerati i principali nemici dell’Occidente


In quel crogiolo di razze e di suggestioni i più grandi pensatori, i pittori più attenti all’ermetismo neoplatonico e pitagorico – tra i quali Durer e Giorgione – giungono in una città che promuove edizioni geometriche e matematiche di volumi del passato, che legge con avidità gli scritti di Pico della Mirandola, il quale, nella Cabbala cristiana, punta a una convergenza tra ebraismo e cristianesimo. E’ in questo clima di fervida unità dei saperi e delle razze che nasce uno dei capolavori più misteriosi della storia dell’arte occidentale, il dipinto di Giorgione che raffigura I tre filosofi. Lo studio dedicato da Maurizio Bernardelli Curuz al noto dipinto di Giorgione porta, attraverso comparazioni iconografiche e documenti, a stabilire l’identità dei tre filosofi-alchimisti e a comprendere il significato della tavola retta dal primo personaggio sulla quale appaiono elementi di quadratura del cerchio, attraverso le lunule, secondo una procedura che era stata stigmatizzata da Leon Battista Alberti. La soluzione di quel quesito – Leonardo da Vinci avrebbe interrotto la propria attività pittorica per diversi mesi, per giungere a una soluzione impossibile – veniva considerata alla luce dell’impegno convergente di ogni popolo e di ogni tradizione. Condurre il cerchio dell’universo al quadrato della realtà significava divenire compartecipi dei segreti divini e della quintessenza, elemento immateriale che, come una forza atomica prefigurata, muove il cuore dell’universo. Offriamo ai lettori la possibilità di leggere il saggio di Maurizio Bernardelli Curuz, in pdf, con tutte le immagini comparative. Lo studio fu pubblicato da Stile arte nel maggio del 2010.
Cliccare qui sotto, sul titolo del saggio, per leggere.
Sotto, in dono il pdf del saggio di Curuz

Giorgione, nei tre filosofi il segreto dell’Universo