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Giulia Querin, "L'apparenza inganna", totem e tabù sul piano della pittura. Viaggio nell'Es poetico


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Giulia Querin
L’apparenza inganna
1º Premio Pittura – Premio Nocivelli 2019
www.premionocivelli.it/opera/lapparenza-inganna
giuliaquerin.wixsite.com/artista
instagram.com/soraphis_art?igshid=p0eob21a1v71
Iniziamo con una breve scheda anagrafica, come se leggessimo una carta d’identità. Sotto il profilo della produzione artistica puoi immediatamente specificare il suo orientamento stilistico ed espressivo?
La mia produzione si basa principalmente sull’utilizzo dell’olio su tela, in una ricerca cromatica che si spinge a creare realtà sempre nuove e fuorvianti all’occhio di chi le guarda. L’idea di base della mia ricerca è quella di creare visioni accattivanti ed eccentriche che possano incuriosire e allo stesso tempo turbare chi le guarda
Partendo dalle motivazioni della giuria sulla tua opera, puoi raccontarci in modo più personale i temi i contenuti della tua opera, descrivendo le modalità operative usate nella sua realizzazione?
Ho sempre avuto una grande passione per tutto ciò che riguarda l’eccentrico e il mitologico; sono convinta che nella società odierna ci sia un continuo scambio e incontro tra queste due realtà anche se spesso e volentieri vengono ignorate o additate come tabù.
Per portare in vita queste dimensioni mi servo di ogni mezzo a mia disposizione, tra questi fotografia e collage, grazie ai quali riesco a catturare dettagli, frammenti e storie che possano essermi utili per un eventuale lavoro. Mi affascina l’incontro casuale che può avvenire tra passato e presente, tra noto e ignoto e tra tabù e pudico.
Quello che cerco di fare infatti con il mio lavoro è quello di abbattere ogni pregiudizio verso lo strano, il grottesco o il sessuale e fonderlo, unirlo a scene ironiche all’interno di un ambiente immacolato e antico come quello della natura dove tutto può succedere o è già successo.
Se potessi dare un consigli ad altri giovani artisti che stanno valutando di partecipare ad un concorso quale sarebbe?
Il mio consiglio è quello di avere un bel corpus di opere concluse e coerenti tra loro, ma soprattutto di non arrendersi al primo rifiuto e continuare a provare a partecipare.