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Hermann Hesse pittore – Storia, opere e quotazioni dei dipinti dello scrittore


Tremila acquerelli furono dipinti dallo scrittore Hermann Hesse, l’autore di Siddharta e di Narciso e Boccadoro, tra il 1919 e il 1938 nei prati di Montagnola, un paese svizzero  di lingua italiana, nel Canton Ticino, sopra Lugano. Hesse, tedesco, era giunto in Svizzera nel 1912. Aveva preso residenza a Berna, durante un periodo di profondo travaglio psicologico ed espressivo. Proprio durante questo periodo aveva iniziato a dipingere con l’acquerello, su taccuini che erano tanto simili a quelli degli scrittori.

Ma fu a partire dal 1919, quando da Berna si trasferì a Montagnola – in uno splendido paesaggio tra colline, a  un’altitudine di 5oo metri, ricco di castagneti – che, conquistato dal dolce splendore di quell’ambiente, moltiplicò le sue uscite. Il taccuino, uno sgabello, il cappello e la semplice scatola dei colori con una boccetta d’acqua. Lo scrittore portava con sè anche le matite, con le quali rilevava le linee del paesaggio, che poi riempiva di colore, ponendo attenzione che il pigmento non fosse eccessivamente diluito. Questa cromoterapia lo aiutava a rilassarsi -a Montagnola dove abitò fino alla morte, sopraggiunta nel 1962, scrisse i suoi grandi romanzi poco sopra citati – poichè l’attività del pittore en plein air occupa uno spazio della mente contiguo rispetto a quella dello scrittore. Scrivere richiede molta concentrazione, mentre accordare la tavolozza alle vibrazioni dei colori del paesaggio libera la mente, creando una profonda unità con la natura.

Le sue opere dimostrano la consapevole scelta di una semplicità poetica coincidente con le ricerche che, all’inizio del secolo, venivano svolte da Matisse e Kandisky. E a ben vedere, Hesse si colloca in un punto mediano tra i due grandi artisti. Nonostante egli facesse uso dell’acquerello, i colori – che mostrano una dominanza dei primari: rosso, giallo e blu – appaiono intensi e non realistici. La rappresentazione della realtà è sintetica, infantile, gioiosa e rivela il percorso lungo una via kandinskyana, nello “spirituale dell’arte”, tracciato che risulta, peraltro, particolarmente evidente nei suoi romanzi, nei quali contemperò Oriente e Occidente, in direzione non tanto del rifiuto orientale della sofferenza attraverso il distacco del mondo, ma con la cognizione del dolore come parte gloriosa della natura umana (Siddartha).

Numerose opere pittoriche dell’artista sono conservate nel Museo Hermann Hesse, allestito nel 1997 a Montagnola nelle sale della Torre Camuzzi. Accanto, si trova la pittoresca Casa Camuzzi, nella quale lo scrittore visse, dal 1919 al 1931, in un appartamento che godeva di una magnifica vista sul lago di Lugano. Pur raramente, alcuni suoi fogli dispersi passano per il mercato. Un suo acquerello è stato venduto all’asta da Sotheby’s, (ne vediamo un particolare in copertina) nel 2014, a 21.125 dollari