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Il Mistero di Monte Lucio, a Quattro Castella (Re) la mostra archeologica


mistero castelllo


 
Dal 20 aprile al 26 ottobre 2014 appuntamento con il mistero e la cultura al Castello di Bianello
Lo scavo archeologico del castello di Monte Lucio ha riservato importanti scoperte  che lo rendono un contesto del tutto eccezionale. Di grande rilievo appare la sua chiesa, che fu destinata alla  sepoltura di bambini, un fatto tanto significativo quanto inusuale.
Monte Lucio dal 2011 è stato oggetto di  un’ampia campagna di scavi promossa in  collaborazione dal comune di Quattro Castella  e dall’Università di Bologna, con il sostegno economico  dell’assessorato cultura della regione Emilia Romagna.
Le ricerche archeologiche hanno permesso di aggiungere  importanti tasselli alla conoscenza di questa struttura  fortificata di età medievale, fornendo nuovi elementi  e portando alla luce resti di strutture sepolte, prima  sconosciute. Il  castello  era  contraddistinto da  una cinta muraria  di forma ellittica  che circondava  la sommità del  colle. Gli elementi  principali erano una  torre signorile e una  chiesa innestata  direttamente nella  cortina muraria.  Si sa da fonti  scritte che  il piccolo oratorio  era dedicato a san Leonardo, mentre i  dati archeologici dicono che questo  edificio ecclesiastico,  fin dalle sue origini,  fu sede di una  necropoli.
All’interno  della chiesa furono  seppelliti bambini e alcune donne, mentre all’esterno  furono deposti individui adulti di sesso maschile. Il castello ebbe una vita piuttosto breve.  Fondato  nella prima meta del XIII secolo, fu abbandonato  alla fine del XIV secolo. L’abbandono non  interessò però tutta l’area. la torre continuò ad essere  abitata, probabilmente con funzioni non più militari, a  differenza della cinta muraria e della chiesa che furono  demolite intenzionalmente. Sui loro ruderi si costruirono  delle piccole strutture di età rinascimentale, segno di una  frequentazione agricola del colle e delle aree limitrofe.
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Il Mistero di Monte Lucio. Mostra archeologica
fino al 26 ottobre 2014
Castello di Bianello, Quattro Castella (Re)
Costo del biglietto: € 5,00; Riduzioni: € 2,00; Per informazioni 0522249267
Prenotazione: Facoltativa; Telefono prenotazioni: 0522249267; Url prenotazioni: http://www.bianello.it
Luogo: Quattro Castella, Castello di Bianello
Orario: Domeniche e giorni festivi 15-19Luglio e Agosto 16-20Giorni infrasettimanali su prenotazione
Telefono: 0522249267
E-mail: turismo@comune.quattro-castella.re.it
Sito web: http://www.bianello.it
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IL BAMBINO CON LA CONCHIGLIA
bambino
Erano i primi giorni dello scavo quando, sul muro esterno perimetrale della Chiesa di San Leonardo, fu rinvenuto il primo scheletro. Si trattava di un bambino deposto sullo strato di crollo dell’edificio, con la testa leggermente inclinata che sembrava essere stata di proposito appoggiata a quel muro. Forse chi l’aveva deposto tanto tempo fa aveva voluto legarlo per sempre a San Leonardo e porlo ugualmente sotto la sua protezione, anche se di quell’antico edificio di culto erano rimaste soltanto poche pietre.
Quelle pietre evidentemente conservavano ancora per la collettività un profondo senso di sacro come se, anche distrutto, quel luogo fosse ancora intriso della forza protettiva del Santo, come se i bambini potessero ancora essere lasciati in sua custodia per l’eternità.
Tra i resti del bambino fu trovata soltanto una conchiglia, una delle tante che ancora affiorano sui colli di Quattro Castella, avanzi di un antico mare, divenuti monili per chi non poteva permettersi altro e, in questo caso, unico tenero accompagnamento della sua sepoltura.
È molto probabile infatti che quella conchiglia fosse parte di una piccola collana che il bambino portava sul petto. Quell’antico ornamento è divenuto oggi simbolo del viaggio nel tempo che rappresenta la mostra dei reperti di Monte Lucio e quel bambino, che non ha un nome né un sesso, con il viso rappresentato da un’immagine disegnata, si è fatto per noi strumento e simbolo del percorso espositivo, accompagnandoci idealmente per mano nelle strade del suo mondo ormai perduto.