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Il Museo Correr bissa ospitando la mostra “L’immagine della città europea dal Rinascimento al Secolo dei Lumi"


In concomitanza con il progetto espositivo su Fernand Léger, gli spazi al secondo piano del Museo Correr, fino al 18 maggio 2014, si aprono anche alla rievocazione dell’universo urbano europeo, dal Cinquecento alla fine del Settecento, con la mostra “L’immagine della città europea dal Rinascimento al Secolo dei Lumi”, curata da Cesare De Seta, profondo conoscitore di questo tema a cui ha dedicato fondamentali contributi storicocritici. In un percorso “unico” viene in tal modo offerta ai visitatori l’opportunità di conoscere l’evolversi e i cambiamenti iconografici che il tema della raffigurazione della città ha subito nel corso dei secoli, dalla visione rinascimentale alla concezione dinamica delle avanguardie del primo ‘900.


Bernardo Bellotto Vista di via Krakowskie Przedmiescie dalla colonna di Sigismondo III, 1774 olio su tela cm 115x170,5
Bernardo Bellotto
Vista di via Krakowskie Przedmiescie dalla colonna di Sigismondo III, 1774
olio su tela
cm 115×170,5

Sin dal Medioevo il tema della città è stato un soggetto privilegiato dalla pittura europea, che ne ha esaltato il valore di propaganda delle virtù dello Stato. La mostra raccoglie dunque immagini globali della città, topografie dipinte e disegnate da mani espertissime, di grande impatto qualitativo e spettacolare, che per secoli sono state l’unico o il più suadente e immediato mezzo per mostrare la bellezza e la ricchezza delle maggiori città d’Europa.
Joseph Heintz il giovane Pianta della Città di Udine, metà sec. XVII Olio su tela, cm 147x234 Udine, Civici Musei e le Gallerie di Storia ed Arte – Galleria d’arte antica del Castello di Udine
Joseph Heintz il giovane
Pianta della Città di Udine, metà sec. XVII
Olio su tela, cm 147×234
Udine, Civici Musei e le Gallerie di Storia ed Arte – Galleria d’arte antica del Castello di Udine

Partendo dall’Italia che per prima – grazie all’invenzione della prospettiva, – introduce l’imago urbis come affascinante manifesto delle ambizioni di papi, principi o sovrani, si potranno idealmente visitare, seguendo un itinerario cronologico, città che il tempo ha completamente trasformato o che in larga parte non esistono più e di cui il visitatore potrà riscoprire, grazie a queste rare e preziose opere, la forma del tessuto urbano originale.
Francisco Pacheco Ferdinando III Re di Castiglia conquista Siviglia, 1625-1650 olio su tela cm 65x135 Durham, The Bowes Museum
Francisco Pacheco
Ferdinando III Re di Castiglia conquista Siviglia, 1625-1650
olio su tela
cm 65×135
Durham, The Bowes Museum

Così in mostra tavole, tele, incisioni, atlanti e disegni, tutte opere provenienti da prestigiose collezioni italiane e straniere selezionate dal curatore, accompagneranno lo spettatore in un viaggio pieno di sorprese, attraverso il tempo e lo spazio, tra le capitali europee e le città italiane: da quel ‘‘monumento xilografico’’ che è la Venetie MD di Jacopo de’ Barbari alle vedute di Firenze, Roma, Napoli, Genova, Siracusa di Gaspar van Wittel, Didier Barra, Alessandro Baratta, Jacob Philippe Hackert; dalle spettacolari rappresentazioni di Varsavia di Bernardo Bellotto fino agli scorci della Londra del XVIII secolo.
Bernardino Zambaiti Bombardamento di Trento, 1703 olio su tela, cm 172,5x113,7 Museo Diocesano Tridentino Trento, Archivio Fotografico del Museo Diocesano Tridentino
Bernardino Zambaiti
Bombardamento di Trento, 1703
olio su tela, cm 172,5×113,7
Museo Diocesano Tridentino
Trento, Archivio Fotografico del Museo Diocesano Tridentino

Quella proposta nell’occasione è dunque una mise en scéne della straordinaria avventura del ritratto urbano, un piccolo ma affascinante frammento di un atlante ideale delle città, che potrebbe essere vastissimo.
Il Sebastianone Veduta nei pressi del Castello di Milano, metà sec. XVII olio su tela cm 114x202 Milano, Palazzo Morando Costume Moda Immagine
Il Sebastianone
Veduta nei pressi del Castello di Milano, metà sec. XVII
olio su tela
cm 114×202
Milano, Palazzo Morando Costume Moda Immagine

In questo furor urbis, si passerà dal periodo in cui arte e scienza vanno ancora a braccetto, tra il XVI e il XVII secolo, per assicurare rappresentazioni basate su nuovi e più precisi rilievi, alla fase del loro “lento divorzio” nel Secolo d’Oro, quando la topografia diventa disciplina con proprio statuto e si passa dalla veduta d’impianto prospettico alla vera e propria “pianta”.
Gaspar Van Wittel Roma, la piazza del Quirinale, 1684 olio su tela cm 50x122 Roma, Galleria Nazionale d’Arte Antica di Palazzo Barberini
Gaspar Van Wittel
Roma, la piazza del Quirinale, 1684
olio su tela
cm 50×122
Roma, Galleria Nazionale d’Arte Antica di Palazzo Barberini

Van Wittel – non a caso ben rappresentato in mostra – dà il segno, con la sua opera, di questo lento passaggio, esordendo come topografo quando giunge a Roma nel 1675 e divenendo il padre del vedutismo europeo, seguito da tanti artisti che con il loro talento resistono all’avanzata della scientia nova.
Il vedutista di città tuttavia racconta una storia per immagini, la sua – come sottolinea Cesare De Seta – è sempre una “mezza verità”, un’invenzione, perché è impossibile “verare” una città.
Jacopo de’ Barbari Venetie MD, 1500 Xilografia di primo stato, 1345x2820 mm Venezia, Gabinetto di Cartografia del Museo Correr
Jacopo de’ Barbari
Venetie MD, 1500
Xilografia di primo stato, 1345×2820 mm
Venezia, Gabinetto di Cartografia del Museo Correr

“Il suo talento è tanto maggiore quanto più è abile nell’ingannare chi guarda la sua immagine di città, anche se è costretto, per necessità, a dissimulare i suoi ‘tradimenti’ del reale”.
Tuttavia il bisogno per una città di trovare una propria imago urbis impone talvolta come indifferibile il ricorso alle piante: come nel caso di Madrid, con la pianta monumentale di Pedro Texeira (cm 189 x 295) di metà Seicento – che si può ammirare in mostra rinvenuta nei ricchi fondi del Museo Correr e restaurata per l’occasione – o come per le imprese di metà Settecento di Giovanni Battista Falda per Roma o di Giovanni Carafa duca di Noja per Napoli, le cui preziose incisioni su rame si vedono in mostra in tutta la loro importanza storica.
Peter Tillemans London from Greenwich Park, 1718 olio su tela, cm 57x117 Londra, Bank of England Museum Governor and Company of the Bank of England
Peter Tillemans
London from Greenwich Park, 1718
olio su tela, cm 57×117
Londra, Bank of England Museum
Governor and Company of the Bank of England

Un ricco volume con contributi critici di Wouter Bracke, Jean Boutier, Massimo Cacciari, Cesare De Seta, Maria Iaccarino, Fernando Marias, Lucia Nuti, Matteo Palumbo, Bernd Roeck, Daniela Stroffolino accompagnerà la mostra.
Edizione SKIRA-Milano 2014.
[box type=”note” ]
L’immagine della città europea
dal Rinascimento al Secolo del Lumi
Museo Correr, Venezia
fino al 18 maggio 2014
Orari
10.00 – 18.00 (biglietteria 10.00 – 17.00)
Ultimo ingresso ore 17.00
Biglietti
TARIFFA UNICA: 5 euro
Ridotto speciale: 2 euro
Riservato ai possessori del biglietto mostra Leger 1910 – 1930. La visione
della città contemporanea e ai possessori del biglietto I musei di Piazza San
Marco
Vaporetto
linea 1 o linea 2 – fermata Vallaresso o San Zaccaria
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