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Iniziano a emergere i rustici tesori dell’Età del Bronzo dal fondo delle palafitte del Lucone presso il Garda



La prima settimana di scavo ha già dato grandi emozioni agli archeologi impegnati al Lucone, un lago inframorenico lombardo, bonificato nei secoli per ricavare terreno agricolo. La conca si trova a Polpenazze, a pochi chilometri dal lago di Garda. “Asportato per una fascia di pochi metri lo strato bianco… – dicono gli archeologi – siamo stati travolti dai materiali archeologici: piccoli vasi interi, grandi vasi completamente ricostruibili…
Tra le cose più interessanti, una e mandibola di maiale forata, una scheggia di ossidiana proveniente dal Sud, un boccale carenato intero…”.

Nel frattempo continua l’operazione di campionamento dei pali. “L’area del Lucone è costituita da uno dei più conservati tra i bacini inframorenici che costellano l’anfiteatro morenico del lago di Garda. – dicono i responsabili del Museo di Gavardo, che da decenni lavorano in questo sito – Si tratta di un’ampia conca, ora in gran parte bonificata, un tempo occupata da un piccolo specchio d’acqua. Le caratteristiche ambientali, unite ai numerosissimi nuclei di affioramento di materiali antichi, fanno di questa località un complesso di notevole importanza per lo studio delle dinamiche insediative dell’età del Bronzo. Il bacino del Lucone, dopo una fase neolitica testimoniata nella zona C, è stato abitato con continuità da un momento iniziale del Bronzo Antico a una fase avanzata del Bronzo Medio. Col Bronzo Medio avanzato il bacino sembra subire una forte contrazione del proprio popolamento. Durante l’ampio periodo di frequentazione (2200 – 1300 a.C. circa) il bacino è stato interessato non da uno, ma da più abitati in ambiente umido, presumibilmente di tipo palafitticolo o su bonifica”.