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“Italiani, non toccate quel Leonardo”


di Giovanna Galli

leon12L “Adorazione dei Magi”, incompiuto capolavoro del giovane Leonardo da Vinci, o meglio, l’ipotesi del suo restauro, è al centro di una polemica che, negli ultimi tempi, ha assunto toni piuttosto accesi. Secondo quanto pubblicato qualche tempo fa dall’autorevole “Sunday Telegraph”, la Galleria degli Uffizi sarebbe sul punto di avviare un progetto di restauro per questo dipinto, al fine di renderne più semplice la lettura da parte degli osservatori. La notizia ha sollevato l’immediata reazione da parte di un gruppo di esperti, raccolti nell’associazione “Artwatch International”, organismo fondato dallo storico dell’arte James Beck, che pare abbiano incaricato alcuni avvocati in Italia di avviare un’azione legale contro la Soprintendenza ai Beni artistici della Toscana e gli Uffizi per impedire l’avvio dei lavori. A questi esperti si sono aggiunti, con una petizione firmata, altri quaranta eminenti studiosi, tra cui sir Ernst Gombrich. Secondo il loro giudizio, un qualsiasi intervento di pulizia del quadro recherebbe allo stesso danni irreparabili. James Beck, di fatto il promotore della campagna contro il restauro, afferma che l’idea della “leggibilità” è altamente pericolosa: pulire questo dipinto, ha dichiarato, sarebbe come fare un intervento di lifting al volto di un uomo di settant’anni, aggiungendo che il vero problema è, a suo avviso, di natura filosofica. “Siamo abituati – ha detto – a vedere immagini chiare alla televisione e ovunque, ma volgiamo veramente modernizzare le opere del passato?”. Il problema fondamentale legato alla pulizia del quadro sarebbe l’estrema delicatezza della pittura, caratterizzata da una tintura leggera, quasi annacquata. Un’intervista rilasciata dal restauratore a cui sarebbe affidato l’incarico (uno dei nomi più conosciuti del settore, Alfio Del Serra), ha sollevato serie preoccupazioni soprattutto in merito all’intenzione di rendere luminosa la parte più scura del lavoro. Il dipinto, lasciato incompiuto nel 1482, riporta lo schizzo monocromatico presente in tutti i lavori del genio toscano. La replica della Galleria degli Uffizi alla minaccia di un’azione legale è stata secca: “Incredibili sciocchezze, dettate molto probabilmente dalle manie di protagonismo, da chi cerca pubblicità a tutti i costi”. “Ci vogliono portare davanti alla Magistratura solo perché facciamo il nostro dovere, e la cosa francamente è ridicola”, hanno commentato la direttrice degli Uffizi, Anna Maria Petrioli Tofani, e il Soprintendente ai Beni artistici della Toscana, Antonio Paolucci. Gli stessi hanno ricordato che solo al termine di un accurato progetto di analisi, attualmente in corso, il restauro sarà affidato appunto a Del Serra, riconosciuto come uno dei migliori restauratori al mondo. “Spetta a noi valutare se e quando effettuare l’intervento. Siamo convinti che l’‘Adorazione dei Magi’ abbia bisogno di essere restaurata, e ciò avverrà con le massime garanzie del caso” hanno concluso.

“Stilearte” ha interpellato sulla questione Giorgio Bonsanti, docente di Storia e Tecniche del Restauro all’Università di Torino e direttore di operazioni di ripristino di numerosi capolavori, tra cui il “Tondo Doni” di Michelangelo e gli affreschi del Beato Angelico in San Marco a Firenze.

Come giudica la minaccia di azioni legali sollevata da James Beck?
Per cominciare, credo che sia fondamentale rilevare che, al momento attuale, ancora non è stata formalmente annunciata la decisione di procedere al restauro. La Galleria degli Uffizi non ha fatto dichiarazioni ufficiali in merito. Tuttavia, nel caso in cui fosse confermata tale intenzione, concordo con chi ritiene che lo studio e le analisi dell’opera e del progetto di intervento debbano essere presentati in sede scientifica. Penso che da questo punto di vista siano legittimati coloro che hanno sollevato alcune perplessità.
Qual è la sua posizione in merito all’opportunità di tale intervento?
Da uomo del settore, non posso ovviamente sbilanciarmi in un giudizio partendo da una semplice osservazione dell’opera, essendo imprescindibile, per una valutazione obiettiva e pertinente, un’accurata analisi tecnica e scientifica del dipinto, analisi che non mi è stato fino ad ora possibile compiere. Da parte mia posso solo concordare con la scelta di affidare il lavoro ad Alfio Del Serra, figura di sicura autorevolezza, certamente all’altezza di adempiere nel migliore dei modi ad un incarico di tale incontestabile delicatezza.