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Jacopo Valentini, come creare una miscela esplosiva in fotografia: corallo, pietra e Parmigiano reggiano



Jacopo Valentini
dalla serie Vis Montium (Corallo Collezione Spallanzani #5, Pietra di Bismantova #1 e Parmigiano Reggiano)
1º Premio Fotografia
www.premionocivelli.it/opera/dalla-serie-vis-montium-corallo-collezione-spallanzani-5-pietra-di-bismantova-1-e-parmigiano
www.jacopovalentini.it
www.instagram.com/jappivale/?hl=it
Quest’opera fa parte di una serie di 15 coralli appartenenti ad un progetto più ampio: Vis Montium. E’ una riflessione, insieme all’accostamento di altri contenuti, sul dislocamento territoriale all’interno del nostro immaginario. Questo corallo, essere vivo ed a metà tra i tre regni (vegetale, animale, minerale) fa parte della collezione Lazzaro Spallanzani, custodita ai Musei Civici di Reggio Emilia. Ritengo che facendo esperienza del passato sia necessaria una lettura trasversale per la comprensione di uno specifico luogo, che sia in grado di unire diversi mondi (minerale, vegetale, animale, immaginario ecc). In questo caso vorrei che la Pietra di Bismantova riesca a dimostrare la capacità di toccare campi diversi ad intensità diverse, di attraversare ulteriori strati e proseguire oltre. Abbiamo la possibilità di stabilire quali siano gli elementi che caratterizzano un territorio ed abbiamo la possibilità di confonderci L’opera ha una cornice di legno bianca e vetro. Dimensione: 2 pezzi da 76 x 63 cm e 1 pezzo da 76 x 110 Iniziamo con una breve scheda anagrafica, come se leggessimo una carta d’identità. Sotto il profilo della produzione artistica puoi immediatamente specificare il suo orientamento stilistico ed espressivo?
Vivo tra Modena e Milano e sono nato nel 1990. Mi sono diplomato presso l’Accademia di Architettura di Mendrisio (CH) ed ho frequentato il Master in Photography allo IUAV di Venezia. Collaboro con l’artista fotografo italiano Stefano Graziani, per il quale svolgo anche il ruolo di assistente all’ISIA di Urbino.
Ho avuto la possibilità di esporre in istituzioni e spazi privati sia in Italia che all’estero: Chiostri di San Domenico- Reggio Emilia, La Triennale di Milano, Centro per l’Arte Contemporanea L.Pecci-Prato, Museo Fattori-Livorno, RIBA-Londra, Fondazione Fabbri-Treviso, CampoSpace-Roma, Fondazione Bevilacqua La Masa-Venezia, Politecnico di Milano, Centro Culturale San Fedele-Milano, Museo Navile-Bologna, Fondazione Ragghianti- Lucca, Palazzo Martinengo-Brescia, Volonté-Parigi.
La pratica che attualmente sta guidando la mia ricerca artistica è la fotografia, che spazia attraverso una vasta varietà di contenuti. Unitamente ad essa sto iniziando una ricerca artistica che comprenda anche l’utilizzo di altri dispositivi, come la scultura e l’installazione.
Partendo dalle motivazioni della giuria sulla tua opera, puoi raccontarci in modo più personale i temi i contenuti della tua opera, descrivendo le modalità operative usate nella sua realizzazione?
Mi piace pensare che le cromie aiutino ad identificare l’identità di un’idea progettuale e al tempo stesso, in questo caso, mi piace pensare che la linea scelta possa aiutare il fruitore a rivolgersi possibilità confusionale di questa ricerca intitolata Vis Montium. La riflessione principale di questo lavoro si concentra sul dislocamento territoriale all’interno dell’immaginario comune. Qual è il legame che mi mantiene legato ad uno spazio? Ad un territorio che sto indagando? Attraverso l’accostamento di diversi contenuti mi piace poter fornire una lettura trasversale di quello che è uno spazio più o meno connotato. Soggetti che apparentemente possono sembrare lontani ma che possono creare una relazione tra di loro, che può alle volte cambiare declinazione.
Se potessi dare un consigli ad altri giovani artisti che stanno valutando di partecipare ad un concorso quale sarebbe?
Partendo dal presupposto che io stesso mi considero ancora molto giovane, credo, in maniera del tutto sincera, che i concorsi/premi siano oggigiorno un aspetto importante di questa unica “carriera”, ma al tempo stesso penso che non debbano essere la parte centrale. La selezione all’interno di un premio certamente crea uno stimolo a proseguire, ma al tempo stesso la non accettazione può risultare un danneggiamento per la propria ricerca. Credo che questa cosa non debba accadere e non sia positiva per l’artista, quindi emerge la necessità di tutelarsi. In secondo luogo ritengo inoltre sia necessaria una valida selezione nei confronti dei premi per cui applicare.