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La prima Bibbia di Gutenberg. Sai in quanto tempo fu stampata e quale fu la tiratura?




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di Marco Buonocore*
Al fine di ripercorrere la straordinaria fortuna che la Bibbia ha avuto fin dal suo nascere, ed in linea con la tradizione piĂą consolidata dell’editoria tedesca, che proprio con Gutemberg aveva mosso le prime esperienze, la Casa Editrice Belser-Verlag, giĂ  nota per la sua intensa e qualificata attivitĂ  editoriale che prevede anche la riproduzione facsimilare dei piĂą autorevoli codici miniati conservati in biblioteche internazionali, si è cimentata, in collaborazione con la Conferenza Episcopale Italiana, nella stampa limitata a duemila unitĂ  della Bibbia d’Oro del Secolo: un’eccezionale testimonianza della Parola di Dio all’inizio del Terzo Millennio, di cui il primo esemplare fu presentato ed offerto a papa Giovanni Paolo II nell’Udienza Generale del 12 aprile 2000. Tale impresa consta in un volume di 967 pagine di formato 260×370 mm, in cui la Sacra Scrittura è impreziosita da 280 illustrazioni facsimilari desunte dai piĂą importanti manoscritti, delle quali non poche a piena pagina, e ben 1400 capilettera riproducenti l’originale cromatismo con l’applicazione della foglia d’oro. Si rimane affascinati nello sfogliare questo libro, in cui le miniature, anche quelle necessariamente limitate nelle dimensioni ma sapientemente armonizzate con lo spazio scrittorio, offrono una vasta gamma cromatica con numerose sfumature di colore nonchĂ© una ricchezza smisurata di particolari, sempre nel rispetto delle misure e delle forme. Non da meno è la copertina in pelle marrone antico lavorata a mano con taccheggio speciale e stampa a rilevo in oro zecchino del piatto anteriore e posteriore, unitamente alle rifiniture ed alle borchie in ottone placcato oro 23 carati. Ma accanto a queste particolaritĂ  tecnico-editoriali, che giustificherebbero giĂ  di per sĂ© il prodotto all’attenzione non solo del bibliofilo ma anche di un semplice lettore, è la ricercatezza della scelta dei soggetti proposti a sintetizzare quel determinato momento della Sacra Scrittura che colpisce tutti coloro che avranno la possibilitĂ  di sogliare questo “monumento” editoriale. Proprio perciò, la societĂ  “Scrinium”, impegnata nella diffusione del volume in ambienti selezionati, sta ora provvedendo, a chiusura del progetto editoriale che tanta fortuna ha riscosso, all’assegnazione degli ultimi esemplari disponibili, inizialmente non destinati al collezionismo privato.
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Il lettore ha la comodità di un confronto con le più importanti miniature facsimilari della tradizione, quelle stesse che dall’età carolingia al primo Rinascimento erano state trasmesse da autorevoli testimoni: un patrimonio visivo così concepito, fino ad ora fruito da fortunati studiosi rigorosamente selezionati, diventa grazie a questa impresa editoriale, potenzialmente disponibile per tutti. Un particolare ulteriore è degno della massima considerazione: ogni miniatura è supportata da una corposa didascalia esplicativa, atta ad inquadrare, secondo registri filologicamente aggiornati, il messaggio talvolta reticente, che da essa traspare. Le illustrazioni a piena pagina poste ad ouverture di ogni sezione e quelle disseminate nel prosieguo di ciascun capitolo, invitano facilmente ed opportunamente il lettore ad enucleare i momenti più significativi delle Sacre Scritture, recuperabili, inoltre, nell’indice tematico posto a chiusura del volume. Basterà, poi, per avere il quadro completo della ricchezza del materiale recensito, confrontandosi con l’indice dei 126 manoscritti prescelti correttamente indicati secondo la loro attuale definizione, la loro datazione, l’istituzione di appartenenza e l’apporto iconografico delle loro miniature riservate per il volume. Tali indici, pertanto, sono di grande ausilio al lettore ed aumentano la preziosità scientifica dell’intero programma editoriale. Questo prodotto del Belser-Verlag rappresenta un’ulteriore testimonianza del valore dell’arte figurata in relazione al documento da illustrare; qualcosa, dunque di veramente unico.
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Viene nuovamente dimostrato come l’esigenza della ricezione del Verbo – i cui destinatari, come ci ricordano Matteo (Mt 28, 19-20) e Marco (Mc 16, 15-16), sono tutti i popoli, le genti, secondo il mandato di Cristo agli apostoli di andare e annunciare la Parola al mondo intero – non abbia mai trovato per le arti figurative aridità stilistica: la diversificazione delle tematiche cromatiche, pur nella ripetitività di alcuni soggetti, ma sempre “riletti” dalla sensibilità culturali delle diverse scuole pittoriche, avvalora lo splendido connubio e la perfetta simbiosi tra contenuto e forma secondo uno stile classico ormai universalmente riconosciuto  e rispettato. In quest’opera la miniatura, che è stata prodotta nei secoli a sostegno integrante del Verbo, conferma il valore supremo dell’arte, come la più alta e compiuta manifestazione dell’Assoluto.


Chi ebbe, infatti la fortuna nonché il privilegio di potersi confrontare con le numerose esposizioni di manoscritti del Vecchio e del Nuovo testamento fu in grado di apprezzare molteplici pagine illustrate relative alla Parola del Signore, nel trionfo artistico più completo della miniatura, nell’armonia più insigne della tradizione: esse costituiscono una vetrina e nel contempo una sintesi della storia dell’evangelizzazione, con momenti di suggestione diversa, dato l’affollarsi delle testimonianze più rappresentative nelle quali il messaggio liturgico accresceva il valore carismatico. Furono riuniti, grazie a ampi scrutini, in una visione complessiva e spettacolare dell’intero fenomeno, i percorsi e le espansioni europee e non solo dalle Sacre Scritture illustrate, le committenze altolocate, i significati teologici volti a giustificare la liturgia e ad accrescere il decoro culturale e spirituale del clero, ma soprattutto i valori fondanti del Cristianesimo.
 
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La prima Bibbia stampata: Gutemberg & C. vi lavorarono per oltre quattrocento giorni utilizzando trecento caratteri. La tiratura? 185 copie
Insieme trovarono infatti sapiente collocazione – secondo un registro cronologico che si dipanava dal secolo III al secolo XV – versioni greche, ebraiche, orientali e latine, ciascuna con i testimoni più famosi, fino ad arrivare alla prima edizione della Bibbia, secondo la Vulgata di San Girolamo, prodotta fra gli anni 1454/1456 a Magonza da Johannes Gutenberg in collaborazione con Johann Fust e Peter Shoeffer, su due colonne con caratteri incisi ed impressi in maniera superba imitante la scrittura gotica libraria tedesca ed ornata, dopo la stampa, dalla rubricazione e dalle miniature. Per la realizzazione del progetto, eseguito in almeno 424 giorni con sei macchine tipografiche, per un totale di 642 fogli, fu necessario incidere 290 caratteri diversi (47 lettere maiuscole e 243 minuscole); ne furono “tirate” 35 copie su pergamena e 150 su carta, per un costo complessivo di 1500 fiorini. Non poteva che essere questo, d’altronde, il primo libro stampato in senso assoluto nel mondo occidentale, quello stesso libro che, come si era verificato per le testimonianze manoscritte così frequenti negli scriptoria antichi, continua ancora oggi, in edizioni più o meno di lusso, ad avere il maggior riscontro del pubblico a dispetto delle mode e dei tempi. Il rapporto, quindi, fra testo ed immagine è stato il filo conduttore che ha caratterizzato il libro manoscritto miniato, e tutti i testimoni referenti il Vecchio ed il Nuovo Testamento offrono al lettore, durante il percorso testuale, una sinottica visione d’insieme della fortuna iconografica di un determinato episodio. Le illustrazioni a corredo del testo, a volte seriali, hanno perciò sempre saputo, in stretto collegamento con il testo, con il commento e con la glossa, armonizzare nonché sfumare le divergenze tra passato e presente, consentendo a noi di apprezzare il confronto con i momenti evolutivi di precise committenze e la loro ricezione. Si è in grado, pertanto, di definire i fondamentali momenti della complessa ed affascinante “storia della miniatura della Bibbia” e di recuperare quell’equilibrato rapporto tra visione generale e visione specialistica dei problemi.
*Direttore della sezione Archivi della Biblioteca Apostolica Vaticana
 
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