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L'Agnello con occhi umani fu poi coperto da un restauro realistico. Perchè? Il mistero svelato



 
Il fatto
Nel 2020 vengono presentati i risultati del restauro del polittico del Polittico dell’Agnello Mistico, o Polittico di Gand, è un’opera monumentale di Jan van Eyck (e del misterioso Hubert van Eyck), dipinta tra il 1426 e il 1432 per la cattedrale di San Bavone a Gand, in Belgio. E’ un polittico a sportelli, composto composto da dodici pannelli di legno di quercia. Otto di essi sono stati dipinti anche sulla superficie posteriore, così che potessero creare un quadro visibile sia quand’era chiuso che quando era aperto.  L’opera, quando completamente dischiusa misura 375×258 cm.
Il polittico è costituito da 12 pannelli. Il tema iconografico del polittico è probabilmente quello della Redenzione, con un prologo terreno (gli sportelli esterni) e la conclusione nelle scene dei beati in paradiso nei pannelli interni. Fondamentale è la rivelazione costituita, nel registro inferiore, dal grande pannello dell’Adorazione dell’Agnello mistico. Qui appare l’Agnello simbolo di Cristo.
L’emersione di un Agnello
dipinto in precedenza


Durante la pulizia dell’opera, i restauratori si accorgono che l’agnello – e in particolare il muso dell’animale – è stato dipinto due volte. La tavola fu conclusa e dotata di vernice finale e venne ripresa successivamente e modificata. Il muso dell’Agnello fu modificato, come appare nella foto qui sotto. A sinistra vediamo la modifica realistica, a destra l’originale sottostante. I motivi teologici del cambiamento
La spiegazione della modifica

Il vecchio dipinto è stato oggetto di incomprensibile ilarità da parte della stampa internazionale. Molti media, anche prestigiosi, hanno sottolineato il presunto errore del pittore che, in una prima versione, aveva dipinto un animale con gli occhi disposti frontalmente. “Evidentemente la modifica avvenne per ragioni non estetiche, ma religiose, nell’ambito di un mutamento degli standard teologici di rappresentazione – spiega Maurizio Bernardelli Curuz – Secondo quando riferito dai restauratori l’intervento avvenne sulla superficie della vernice finale – quindi a quadro già concluso – in un tempo non troppo lontano dalla stesura dell’opera. E’ evidente il fatto che non è così facile stabilire quanto tempo sia passato tra una stesura e l’altra. Però la modifica ci potrebbe indurre a pensare che la ragione fosse teologica e non estetica tout court. Nella versione originale, l’Agnello è Cristo rivelato. Il muso dell’Agnello è pertanto una sovrapposizione di rivelazione tra Cristo e l’Agnello mistico – che altri non è che Gesù, colui che si sacrifica per l’umanità. Che si sacrifica e offre il proprio corpo all’antropofagia umana. Nessuno potrà più divorare l’altro, ma dovrà spegnere, nella comunione, il desiderio di sangue. Questa è la ardice antropologica profonda del Cristianesimo. Cristo offre il suo sangue e la sua acrne perchè gli uomini non si divorino tra loro. Anche solo di fronte all’aggettivo “mistico” la natura dell’animale si rivela, senza errori. Non è una pecora qualsiasi, ma la divinità trasfigurata dalla propria azione simbolica. La scena è presa dall’Apocalisse, cioè dal libro della rivelazione. Alla fine di tutti i tempi, tutto viene rilevato. Tutto viene trasfigurato. L’Agnello mistico è Cristo, quindi un agnello-uomo e un agnello-Dio, in quanto Cristo è uomo e Dio.. Questo è il motivo per il quale l’animale – perfettamente, secondo la linea teologica del’epoca – venne dipinto come un ibrido tra uomo e animale”.
E perchè l’Agnello
venne coperto?


“In Italia, la revisione dei modelli cristologici avvenne, pesantemente, durante la Controriforma – dice Bernardelli Curuz – Il conflitto tra protestanti e cattolici avvenne anche sul piano delle immagini ed è chiaro che i contrasti rispetto alla visione di Dio e della Chiesa seguirono un percorso lungo e travagliato. L’approccio protestante fu quello di un progressivo abbandono del piano metafisico, come lo intendiamo noi cattolici. L’agnello-Cristo dovette risultare inquietante, posto in termini così evidenti, come nella prima stesura. Qualcuno, evidentemente, ordinò, per ragioni di rappresentazione teologica, che si tornasse all’Agnello come a un semplice simbolo, non come a una rivelazione. Fu un tradimento del piano apocalittico del libro di Giovanni”.