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Le riflessioni di Gigi Fasser


di Riccardo Lonati

Architetto di valore, Gigi Fasser (Brescia 1934-1999) ha firmato significativi progetti nel campo dell’edilizia pubblica e privata; autore di numerosi piani regolatori, è stato impegnato per anni nel recupero del Monastero di Santa Giulia votato a Museo della città.
Ma oltre che fervoroso professionista, è stato apprezzato pittore, incisore, grafico emerso nei decenni successivi al secondo conflitto mondiale. Risale infatti al 1950 la sua prima presenza in una manifestazione artistica, alla quale sono seguite partecipazioni a mostre collettive e personali dentro e fuori provincia.
Sua pure la collaborazione a Carta, penna e calamaio, ed altre note pubblicazioni, che hanno animato stagioni della vita civile e culturale cittadina. Frutto di una scelta ideale condivisa con varie personalità e che si proietta anche in pittura.
Varie le fasi di un lungo operare: i dipinti più lontani rappresentano aspetti dell’aggiornamento perseguito pure analizzando quanto Guglielmo Achille Cavellini stava riunendo per la sua famosa collezione. Quindi compaiono ricerche lirico-astratte, informali, postcubiste, fino alla raffigurazione dell’uomo come semplice grumo ovoidale “nel tentativo di attingere alle radici profonde dell’essere per poi ricomporlo”.
Assume ritmi autobiografici la serie dei paesaggi, iniziando dal balcone di casa illeggiadrito da vasi fioriti allineati lungo la balaustra per arrivare ai brani boschivi cari allo sguardo e all’animo, vissuti durante i soggiorni estivi.
Osserva Fausto Lorenzi che la riflessione pittorica di Gigi Fasser “è stata giocata tutta tra impegno e disimpegno, specie nel ritrarsi in poltrona ai margini della società… sperimentando il proprio spazio domestico, di affetti con soggetti di interni casalinghi, della biblioteca… corollario al tono agrodolce con guizzi di ironia, senza però rinunziare a farsi commentatore inquinato da idee e stati della vita sociale”.
Una sezione del catalogo della mostra antologica dedicatagli in Palazzo Bonoris nel 2004 riunisce scritti di vari protagonisti della realtà locale con i quali l’artista ha condiviso idealità e percorsi programmatici. Ciascuno ha rivelato aspetti della personalità complessa ma animata da una chiarità morale facente di Gigi Fasser uomo singolare, inconfondibile.