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Le stilettate di Zana. Con Cézanne. Quella mattina in cui non arrivarono più i giornali


Paul Cézanne, Le Père du peintre, lisant L’Événement, 198,5×119,3 cm, National Gallery of Art, Washington DC
STILETTATE
diTonino Zana
Sono provato. La terz’ultima illusione esistenziale è crollata. Questa mattina i giornali non sono arrivati, la sola edicola riposava e mi sono trovato nel caffè della cucina orfano del foglio. Per cinque minuti ho temuto di perdere i sensi, il controllo della giornata. Poco a poco si è svilita l’ansia e mi sono salvato con un libro. Dopo un’ora di lettura sono uscito, ho passato cinque paesi per lavoro e non ho cercato un’edicola. Ero sempre io, senza giornali, come una persona di tre secoli fa, nudo della carta per me indispensabile fino all’altro giorno.
Intorno a me nessuno aveva un giornale. Dunque si vive anche privi di un giornale. E’ un altro tempo. Così, per me e per molti è dei social; per tanti altri, tra dieci anni sarà come adesso per i giornali.
Non leggeremo più nulla? Non lo so. La parola è scritta o è parlata, non è mai esistita una società di umani privi di parola. Torneremo, forse, a “scrivere oralmente”, a parlarci oppure imbastiremo un tempo relativo di silenzio. Non farebbe male alla salute e tanti mali, in mancanza di verbo, non accadrebbero. Nel silenzio non si dichiara la guerra e nel silenzio si può amare. Vediamo cosa accade.