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Leonardo Rossi –


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Leonardo Rossi, finalista al Premio Nocivelli 2014, illustra la propria opera

rossi
Leonardo Rossi, “Aquiloni” del 2014 China, pennarelli, pastelli, collage 50×70.
Sempre più il mio approccio all’opera, in questi ultimi anni, passa attraverso l’uso della fotografia. Possono essere immagini frutto del mio vissuto quotidiano o desunte da riviste, fotomontaggi ecc… La fotografia diventa il pretesto per la costruzione del dipinto, nel mio caso si tratta di opere grafiche perché eseguite su cartoncino ruvido con gli strumenti tipici dell’architetto: china, pastelli, pennarelli.
Anche quest’opera risente di questa impostazione: la fotografia è un fotomontaggio con mongolfiera ed edificio di archeologia industriale. L’edificio, apparentemente avulso dal contesto, in realtà fa parte dell’ambito produttivo portuale, rappresentato ed evidenziato nella porzione a sinistra.
In sostanza è stato ricreato il contesto dove si colloca l’immobile, arricchito da forme e colori che hanno la funzione di generare un certo movimento nell’opera, ciò è dovuto in particolare all’uso dei tanti aquiloni.
In questo lavoro l’osservatore è spinto ad indagare e ad avvicinarsi all’opera per coglierne nei minimi dettagli anche i più piccoli particolari.
 
“Leonardo Rossi assomma in sé la cultura semplice delle origini contadine  assorbita naturalmente e la cultura alta delle costruzioni civili e architettoniche, appresa con lo studio rigoroso e con l’esercizio professionale.
Nelle opere eseguite con il rapidograph e con gli strumenti propri dell’architetto, le due culture coesistono in equilibrio, sorrette come sono da una costruzione geometrica esperta e da un’attenzione per le forme elementari della natura che produce sorpresa, evocazione, emozione per diventare subito lirismo. Poesia delle cose semplici: uccelli di palude, pulcini, campi di grano invasi da papaveri, lucciole di cui tutti abbiamo memoria. Si ritrovano le radici, grazie a questo artista architetto “poeta” che scombinando le carte e i ruoli dà la misura di una creatività originale, che lo rende unico e di una umanità attenta alla storia e all’ambiente, condivisa da molti.”
Attilia Tartagni
 
 
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