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L’eternità del prosciutto


di Gualtiero Marchesi

Una rosa, essenziale come un bassorilievo romanico. Un’autentica scultura policroma, dove i rimandi alla classicità si affiancano al mio amore per talune espressioni formali del contemporaneo. Una rosa dai petali avvolgenti, rimodellata in sottili veli di prosciutto crudo. Su tale fiore che sboccia ho fatto piovere la rugiada di luminose sferette di melone. Perle aranciate, o forse minuscole uova di un arcano, furtivo abitatore dei giardini. E’ la mia creazione di questo mese. Arte e botanica, natura morta e natura viva. Tra passato e presente, l’attimo fugace rivendica una sua ineffabile eternità.