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Francois Boucher – Louise O’Murphy, la ragazza bellissima amata da Luigi XV e Casanova


Boucher foto
Aveva 15 anni, nel 1752 quando Marie-Louise O’Murphy (Rouen, 21 ottobre 1737 – Parigi, 11 dicembre 1814) posò nuda per il pittore Francois Boucher, in uno dei dipinti licenziosi del grande maestro rococò e, a partire dallo stesso anno, diventò (1752-1755) amante del re Luigi XV. Era figlia di una rivenditrice di abiti usati e prostituta, madre usa a concedere le proprie figlie al miglior offerente, ma con l’avvedutezza di conservarne la verginità per un buon partito, in futuro. E che Marie Louise fosse stata scelta dal sovrano per questo particolare ufficio, osservando il quadro, o fosse notata da un gentiluomo di camera del re Luigi XV, Dominique Guillaume Lebel o che entrambi i fatti si intrecciassero, come pare probabile, o si sovrapponessero, poca importa. Marie Louise – ufficialmente cantante, come la sorella maggore Victoire – divenne la piccola amante del 42enne Luigi XV, risiedendo stabilmente nel cosiddetto “Parco dei cervi”, un insieme di padiglioni nei quali avvenivano gli incontri tra il sovrano e giovanissime ragazze di umile origine.
Nel 1754 diede al re una figlia.

Marie-Louise O’Murphy o Morfi1, era nata a à Rouen le 21 ottobre 1737, ultima dei dodici figli di Daniel Morfi e Marguerite Conard. Gli O’Murphy erano di origini irlandesi. Suo nonno, anch’egli chiamato Daniel, era un soldato giunto im Francia dopo che l’armata di Giacomo II Stuart era stata annientata, il 16 luglio 1690, nella battaglia de la Boyne; Daniel Morfil, probabilmente, seguì il sovrano e prestò servizio militare fino al 1699, quando una parte dei soldati fu congedata. Daniel Morfil – Morfi o Morphy, secondo le diverse trascrizioni ritrovate negli archivi – si stabilisce a Rouen nel 1699.

Suo figlio, Daniel, che sarebbe divenuto padre di Marie-Louise O’Murphy, si sposò il 21 gennaio 1714 a Rouen con Marguerite Conard, anche lei d’origine irlandese. Dei dodici bambini avuti dalla coppia, soltanto sette, dei quali cinque erano femmine, sopravvissero alle malattie infantili. La famiglia era sradicata e declassata. Poco restava da fare per cercare di recuperare il terreno perduto. Così Daniel e Marguerite iniziano ad essere conosciuti dalla giustizia, il primo per spionaggio e truffa, la seconda per prostituzione e furto.

Le sorelle maggiori di Marie-Louise, cresciute in un ambiente corrotto, con una madre che esercitava quella professione e che, probabilmente, portò sulla propria strada anche le ragazzine vengono schedate come prostitute.

Il 12 maggio 1753, l’ispettore di polizia Meunier dedica tre pagine alle cinque sorelle: Morphis, Marguerite, Brigitte, Madeleine, Victoire et Marie-Louise.
Come si diceva,  Louise O’Murphy, viene concordemente riconosciuta nella giovananissima modella che posa per la Ragazza sdraiata, opera di Boucher, databile al 1752. Due sono le versioni del quadro giunte fino a noi, una alla Pinacoteca di Monaco, l’altra nelle collezioni Wallraf-Richartz Museum de Cologne. Boucher, all’apice della sua gloria, s’era di fatto specializzato in questi nudi licenziosi, rappresentati in pose lascive, senza alcun contesto mitologico che ne mitigasse il messaggio erotico molto esplicito. La Ragazza sdraiata, opera denominata anche l'”Odalisca bionda”,  richiama, per la postura ardita,  l’impudica Odalisca bruna, dipinta verso il 1745, in numerose copie, delle quali diverse sono conservate al Louvre e al Museo di belle arti di Reims.

Giacomo Casanova, nell’autobiografia, rivendica, probabilmente per mitomania, osservano gli storici,  di essere stato il primo ad aver capito le potenzialità di Marie-Louise, quando costei aveva soltanto tredici anni.  Afferma che fu grazie alla sua richiesta che un artista tedesco aveva dipinto un ritratto della ragazzina, poi portato a Luigi XVI, che aveva chiesto di vedere se l’originale somigliasse all’opera. Casanova annotava che l’artista ne aveva dipinto le gambe e le cosce in modo così realistico, da essere un richiamo sconvolgente per chiunque guardasse il dipinto.

Ma è probabilmente osservando il celeberrimo quadro di Boucher -e non l’opera di un anonimo artista tedesco, come racconta Casanova – che il re scelse la sua nuova, giovanissima amante. La conferma viene ancora dall’ispettore di polizia Meunier che, nel proprio diario, l’8 maggio 1753, scrive che la piccola Morfi, “servì da modella al pittore Boucher, che la dipinse nuda e regalò o vendette il quadro a  M. de Vandières che l’aveva fatto vedere al re”, il quale ne era rimasto profondamente turbato.

Marie-Louise divenne «petite maîtresse» di Lugi XV; con i termini “piccole amanti” si indicavano quelle donne, per buona parte giovanissime amanti occasionali o legate a un periodo, per le quali, a differenza delle amanti ufficiali, non si prevedeva un appartamento a corte. Generalmente le petite maitresse erano reclutate dai valletti da camera del re, nell’ambito del mondo della prostituzione o della piccola borghesia parigina.  Quando il rapporto non si limitava a una notte, esse venivano ospitate in appartamenti, affittati a prestanome, nel quartiere del Parco dei cervi, a Versailles, luogo in cui Marie-Louise O’Murphy visse tra il 1752 al 1755, mettendo alla luce una bambina, figlia del Re. Forse a causa delle richieste da parte della ragazza, nel novembre 1755, Marie-Louise viene cacciata in piena notte dalla casa del Parco dei cervi. E’ allontanata da Versailles e portata a Parigi, dove le viene comunicato che dovrà prendere marito. Lo sposo è Jacques de Beaufranchet, conte d’Ayat. Giovane, dotato di un buon nome, è un soldato con scarse fortune economiche, nonostante la sua origine aristocratica, ma è un buon partito, sotto il profilo del nome. Per tutti può essere un buon affare. Il re dota la sua giovane ex amante di un cifra consistente e le lascia abiti e gioielli che le aveva donato. In più le viene consentito di aggiungere al proprio cognome, per non sfigurare davanti alla famiglia dello sposo, il predicato de Boisfailly, che le consente di dire di essere figlia di Daniel Morphy de Boisfailly, gentiluomo irlandese.

I figli e i matrimoni di Marie-Louise
All’età di 16 anni, come si diceva, Marie-Louise ha una figlia dal re: Agathe Louise de Saint-Antoine de Saint-André (1754-1774), che diciannovenne, un anno prima di morire, sposerà René-Jean-Mans de La Tour du Pin, marchese de la Charce (1750-1781).  Ma questa linea regale finisce con la prematura morte della ragazza.
Ma torniamo a Marie-Louise. Dal primo marito, Jacques de Beaufranchet, conte d’Ayat, ha due bambini: Louise Charlotte de Beaufranchet d’Ayat, che muore a due anni, e Louis Charles Antoine, nato nel 1757 à Ayat-sur-Sioule, che diverrà generale delle armate repubblicane. Sfortunato il giovane marito di Marie-Louise, che muore nello stesso anno della nascita del secondogenito, durante la battaglia di Rossbach.
Due anni dopo, nel 1759, Marie-Louise O’Murphy se risposa con François Nicolas Le Normant de Flaghac e diventa cugina di madame de Pompadour, amante ufficiale di Luigi XV, considerata la donna più potente della Francia. Grazie a questo matrimonio, Marie-Louise entra nel mondo della finanza e nel campo delle raccomandazioni politiche, che le consontono di moltiplicare l propria fortuna economica. La discendenza di Marie-Louise giunge ai nostri giorni, grazie alla figlia avuta dal secondo marito, Marguerite Victoire Le Normand de Flaghac, nata il 5 gennaio 1768, che sposa nel 1786 Jean-Didier Mesnard de Chousy. Secondo alcuni autori, la ragazza sarebbe nata da una nuova relazione tra la Louise-Marie e Luigi XV, dopo il ritorno di fiamma del 1767. Il re versò una cifra consistente all’ex amante, tra il 1771 e il 1772. Qualcuno ritiene che il denaro potesse essere una dote per la piccola, ma non dobbiamo dimenticare che la primogenita della “petite maitresse” , figlia certa del re, si sarebbe sposata nel 1773. Ed è pertanto possibile che il versamento fosse per lei.
A 58 anni, Marie-Louise si sposa con un nuovo protettore, di trent’anni più giovane di lei, Louis-Philippe Dumont (1765-1853), deputato moderato, dal quale divorzia due anni dopo.
Marie-Louise Morphy de Boisfailly muore a Parigi nel 1814, al’età di 77 anni, nella casa parigina della figlia Victoire Le Normant de Flaghac.

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