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Macerata. Cambiano il campo di rugby per scavi archeologici. E anche nel nuovo trovano necropoli romana


Una necropoli tardoromana è emersa a Macerata, durante gli interventi per la realizzazione di un campo di rugby, tra il centro Fiera e le vestigia del teatro romano. L’origine di Macerata viene fatta risalire alla città romana Helvia Recina, che si evolse sulla base antropologica di una città italica – forse risalente al III secolo a.C. – abitata dal popolo dei Piceni. I resti del teatro romano del II secolo d.C. sono oggi la testimonianza più importante dell’antica città ed evidenziano la prosperità dell’insediamento; nel IV o V secolo le invasioni dei Goti costrinsero la maggior parte degli abitanti a ritirarsi sulle colline dove furono fondati i centri medievali di Macerata e Recanati.

Ecco, allora, il motivo per il quale teatro e necropoli sono nella piana, nei pressi dell’attuale Centro Fiera.

L’intervento di archeologia preventiva si è reso necessario per la presenza, non distante, dell’antico centro romano. La verifica, compiuta attraverso un saggio a trincea ha permesso di portare alla luce numerose tombe -almeno una quarantina – a una profondità compresa tra i 40 e i 60 centimetri, non distanti da un corso d’acqua – il fiume Potenza – che alimenta la zona.

Le tombe non sono state ancora aperte, ma si ritiene di essere al cospetto di una necropoli romana, sia per la struttura delle diverse unità affioranti che per la presenza, in zona, di importanti vestigia, come il teatro romano.

Tra il corso d’acqua e la strada correva, molto probabilmente, ai tempi dei romani la strada principale dell’abitato. Poco fuori il centro, com’era uso dei romani, le tombe dovevano apparire con i loro segnacoli a proteggere la comunità – figli, nipoti e pronipoti – e a narrarne la storia.

L’area del teatro romano e, alla nostra destra, la struttura chiara del centro Fiera. Le tombe sono state trovate in queste aree

La scoperta, come dicevamo è avvenuta nel corso delle operazioni preliminari di archeologia preventiva, disposte per la realizzazione di un nuovo e più ampio campo da rugby, che sostituirà il precedente, nella stessa zona. Lo spostamento del primo campo è stato proprio originato da una ragione archeologica. Collocato nei pressi del teatro romano, esso sarà scavato per recuperare strutture in grado di ampliare il nucleo turistico romano della zona. Ma anche il nuovo progetto è andato a collocarsi su un'”area sensibile”.

Gli archeologi hanno potuto far disporre lo scavo di una trincea che rimosso tutta la parte non antropizzata di humus e terriccio accumulato nel corso dei secoli, per giungere, con delicatezza, allo strato che si identifica con l’insediamento romano. Le tombe emerse sono una sessantina, almeno per ora.

«Proprio in funzione della realizzazione dell’impianto sportivo, è stato dato l’incarico a una società esperta in archeologia preventiva affinché procedesse alle verifiche preliminari dell’area, sotto il profilo storico – afferma l’assessore Tommi – La presenza della necropoli è stata evidenziata già da una prima osservazione di superficie. Sono così scattate ulteriori verifiche. Le strutture individuate finora sono una quarantina e dovrebbero risalire al tardo Impero».

Nel caso in cui la necropoli non dovesse presentare particolari evidenze, la Soprintendenza potrebbe decidere di studiare, documentare e recuperare i reperti, consentendo al Comune di realizzare l’impianto sportivo.