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Mantova e le opere d'arte fatte di luce. Sperimentazioni e installazioni


Nicola Evangelisti, Emerald, acciaio specchiante traforato diametro mt.3

Nicola Evangelisti, Emerald, acciaio specchiante traforato diametro mt.3

Nicola Evangelisti, Emerald, acciaio specchiante traforato diametro mt.3

Federica Marangoni, La macchina del tempo, cm.90×300

Massimo Uberti, una Grande Linea di 16 tubi neon sotto il loggiato della Cavallerizza, una Ellissi con 8 tubi neon piegati cm.700×350, una grande pianta di città di 2700 cm di diametro

Massimo Uberti, Belvedere, Omaggio a Giulio Romano

Davide dall’Osso, Secret garden | I Centauri

Davide dall’Osso, Secret garden | I Centauri

Federica Marangoni, La macchina del tempo, cm.90×300

Gli spazi esterni di Palazzo Ducale accesi con le opere luminose di importanti artisti italiani e internazionali. Gli autori invitati a confrontarsi con i prospetti medievali e rinascimentali della residenza gonzaghesca sono stati Donatella Schilirò, Federica Marangoni, Nicola Evangelisti, Massimo Uberti, Edward Shuster + Claudia Moseley, Marco La Rosa, Davide Dall’Osso, Romano Mantovani Boccadoro, David Dimichele, Fardy Maes. L’iniziativa ha fatto seguito alla prima esperienza di Art Light nel 2016 che, con la mostra intitolata “…e quando il sole cade, la città si accende”, ha regalato a Mantova un nuovo e originale skyline impreziosito da sculture luminose che occhieggiavano nel loggiato della Cavallerizza.
L’esposizione è stata curata dal critico d’arte Vittorio Erlindo.
La rassegna – ingresso libero – è stata studiata perchè possa esseer visitata dall’esterno percorrendo i sentieri che costeggiano il Castello, la Cavallerizza e il Portico della Rustica.
“La Biennale – afferma Peter Assmann, direttore del Complesso Museale Palazzo Ducale di Mantova – illumina creativamente alcuni dei più prestigiosi spazi esterni di Palazzo Ducale: il prato della Cavallerizza e il loggiato di Eleonora, il porticato sotto la Palazzina della Rustica opera di Giulio Romano e il fossato del Castello di San Giorgio”.
“La luce disegna e colora le cose, i paesaggi, gli ambienti, le città e la vita degli uomini – sottolinea Vittorio Erlindo, curatore e ideatore della manifestazione. La sfida eterna tra il buio e la luce è in continuo divenire e mai si concluderà. L’uomo, nella breve storia della sua apparizione sulla terra, si è reso protagonista di continue invenzioni che ci consentono oggi di illuminare ed essere illuminati 24 ore su 24. Dopo secoli di studi e ricerche per avere più luce artificiale, tuttavia, è propria di questo tempo la costruzione in laboratorio del buio assoluto, che sembra tuffarci in quella tenebra primordiale che la scienza ha immaginato esistere prima della comparsa delle stelle, e che sembra riportarci all’origine profonda di noi stessi e dell’universo. Un altro modo per rammentarci che, senza il buio, la luce non apparirebbe e che, senza luce, nulla sarebbe accaduto nella lettura dell’universo: entrambe essenze inscindibili della natura, indispensabili per comprendere il contemporaneo”.
A corollario della Biennale, la produzione di un docufilm e la pubblicazione di un catalogo con immagini e testimonianze, in grado di documentare l’intero progetto attraverso lo sviluppo delle singole opere, dalle fasi iniziali sino all’installazione finale.
BIENNALE LIGHT ART MANTOVA 2018
Mantova, Complesso Museale Palazzo Ducale
21 luglio – 7 ottobre 2018
Complesso Museale – PALAZZO DUCALE DI MANTOVA
46100 Mantova (Italia) Piazza Sordello, 40