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Meravigliosamente eccessivo, come Venezia. Naviga e suona il violino-Arca di Noè dello scultore De Marchi


Il “Violino di Noè” ha solcato, con i suoi musicisti, le acque della laguna di Venezia. Costruito e scolpito in circa 6 qualità di legno, l’opera dello scultore Livio De Marchi è stata eseguita dai maestri del Consorzio Venezia Sviluppo, Giudecca Venezia con la collaborazione di Mattia De Marchi. La scultura galleggiante è stata costruita come una imbarcazione in 4 parti, che vengono assemblate. Può essere trasportata più facilmente.
Artigiani, artisti e tecnici veneziani, in occasione della pandemia, si sono uniti per dar vita a questa opera, quale rilancio di un settore in ginocchio.
La proposta avanzata dall’artista Livio De Marchi, di realizzare un violino gigante in grado di “galleggiare con dei musicisti sopra che potessero suonare delle musiche per ricominciare a vivere e ritrovare la forza che è dentro ciascuno di noi”, è stata colta dagli artigiani come un punto di luce nel buio della pandemia.
Ed è così che alla Giudecca, nell’area dell’ex Cantiere Navale Lucchese, il Consorzio Venezia Sviluppo ha deciso di finanziare questo lavoro, mettendo a disposizione, oltre alla propria struttura recentemente riqualificata, anche il proprio personale consorziato composto da artigiani, maestri d’ascia, ingegneri e architetti, nonché le aziende consorziate. Cantiere Motonautico Chia s.n.c., Falegnameria Marchio s.n.c. Pitteri impianti S.r.l., Ammiana S.r.l. Alilaguna S.p.A., hanno lavorato fianco a fianco all’artista Livio De Marchi e a M.D. Restauri convinti del risultato che si sarebbe ottenuto.

Sin dal novembre del 2020, data di stesura dei primi elaborati progettuali (qui sotto una delle prime annotazioni dello scultore)

l’opera ha coinvolto sempre più soggetti nel corso del suo sviluppo, rianimando il cuore di molti artigiani, aziende, professionisti e musicisti che hanno contribuito ciascuno con le rispettive competenze.
Il cantiere Manin, il Cantiere Navale Toffolo, l’ing. Navale Bettio, la violoncellista Tiziana Gasparoni hanno supportato rispettivamente: la logistica, la propulsione elettrica, la documentazione tecnica, la musica.
Di fatto il Violino di Noè, prima ancora di essere varato, aveva sortito il suo effetto, ovvero quello di mettere in moto un sistema che vedeva unire arte, artigianato, tecnica ed infine le istituzioni.
CNA Venezia, credendo sin da subito nell’iniziativa, si è fatta portavoce con le istituzioni per promuovere la sfilata nel Canal Grande. Il Comune di Venezia dal canto suo ha messo a disposizione tutte le risorse possibili consentendo all’evento di aver luogo.

CHI E’ LO SCULTORE DE MARCHI
IDEATORE DEL VIOLINO DI NOE’

De Marchi nasce a Venezia dove, ancora bambino, lavora alla scultura ornamentale in una bottega artigiana e, contemporaneamente, studia arte e disegno all’Accademia. E’ lì che inizia la sua attività, subito rivelando una inconsueta abilità nel plasmare la materia, che si traduce in una sensibilità ironica che lo spinge a produrre sculture le quali pur nella perfezione del dettaglio, mantengono la spontaneità dell’essenza. Nella sua evoluzione artistica transita dal marmo al bronzo, sino ad pervenire al legno che rimarrà la sua materia preferita; essa gli consente di cogliere una vitalità che altre materie non gli trasmettono. Dopo aver aperto il proprio studio, De Marchi lascia correre la fantasia raccontando il suo mondo interiore, il suo modo di essere. Dopo profonde evoluzioni la sua capacità così ironica di cogliere la vita prende il sopravvento, per giungere a questo modo nuovo di fare scultura.