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Mettono all’asta due statue da giardino pensando che valessero nulla. Raffiche d’offerte. “Sono egizie”


Sono ore pazzesche. Il mondo si sta riprendendo e l’euforia rimette tutto in moto. Anche l’antiquariato. Due statue che rappresentano altrettante sfingi, che i proprietari pensavano fossero copie ottocentesche aggraziate, ricavate da originali dell’antico Egitto, hanno vissuto un’avventura al limite dell’impossibile. I padroni di casa avevano deciso di disfarsi dei due oggetti, – che stavano nel verde di Clare, nel Suffolk – anche perchè si erano piuttosto deteriorati ed erano stati persino riparati con qualche cazzuola di cemento. “Le abbiamo pagate, anni fa, circa 300 sterline. Ora cambiamo casa… – hanno detto i coniugi – Vorremmo riprendere piĂą o meno quella cifra, se fosse possibile”

Considerata la diffusione di copie egizie d’arredamento e avendo appreso che le cattive condizioni delle statue erano da ricondurre, a giudizio dei proprietari, a un’esposizione prolungata in giardino – senza che fossero oggetto di particolari attenzioni – la casa d’aste – la Mander Auctioneers di Sudbury – le ha poste in vendita, nelle ore scorse, a partire da una cifra di 200 sterline. Ma le immagini delle due statue, nei giorni precedenti all’asta, avevano iniziato a circolare tra esperti del periodo specifico, antiquari e archeologi inglesi che hanno iniziato a ritenerle opere di 5mila anni fa.
A pensare che fossero pezzi autentici, non era – evidentemente – un solo potenziale acquirente. Quindi il banditore parte da 200 sterline, pensando di arrivare magari a 500 o a 1000 sterline, nel caso andasse molto bene. Ma la gara – considerata la presenza di acquirenti che avevano percepito l’affare – ha visto un progressivo e inspiegabile aumento delle offerte che portato il banditore a picchiare il martelletto sulla cifra di 195mila sterline, un valore equivalente a 227mila euro.