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Moira Facchetti, un canto libero tra oro e blu cobalto


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La seduzione klimtiana, secessionista e simbolista muove le profondità di cobalto e le superfici d’oro delle opere di Moira Facchetti. Un blu che, come nel paesaggio lacustre: il molo, il faro, la scogliera che disegnano un angolo ricercatamente abnorme che schiaccia lo spettatore versola terra mentre il cielo e le acque brillano intensamente. Radice in Van Gogh, portato in direzione di un’espressione alla Munch,ma trattenuta nell’ossessione. C’è un sentire profondamente spirituale, ricco della potenza dell’essere, in questo dolci e protettivi abbracci d’angelo o nelle anse di fiumi orientali, sinuosi e placidi, bloccati da ideogrammi in una dimensione eterna. Una pittura ricca di citazioni, la sua, tutte comunque ben orientata e reinterpetata; come la somma dell’oro di Klimt ai cretti di Burri. Come dire che l’età dell’oro è percorsa da mille fratture, amnche se permane,in superficie un bagliore privo della dimensione del tempo.(curuz)
Mostra “Dal Reale all’Immaginario”, Bedizzole (bs), Studio Facchetti, dal 29 novembre 2015. Inaugurazione alle 16. Concerto del maestroLorenzo Gusinu. Introduzione critica, dottor Simone Fappanni
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