Cosa raccontano gli haori sull’evoluzione storica e culturale del Giappone? Dal 12 aprile al 7 settembre 2025, il MAO Museo d’Arte Orientale di Torino ci invita a esplorare il Giappone del primo Novecento attraverso la mostra unica nel suo genere: Haori. Gli abiti maschili del primo Novecento narrano il Giappone. Questa esposizione, che non ha precedenti in Italia né in Europa, getta nuova luce su una parte poco conosciuta, ma essenziale, dell’universo tessile giapponese: gli abiti da uomo.
Il viaggio attraverso gli Haori: Specchio di una società in trasformazione
Gli haori (giacche sovrakimono) e i juban (vestiti sottokimono) esposti nella mostra non sono semplici capi d’abbigliamento. Essi rappresentano veri e propri documenti storici che raccontano le dinamiche sociali, politiche e culturali di uno dei periodi più cruciali della storia giapponese. In mostra, più di 50 capi provenienti dalla collezione Manavello permettono al pubblico di immergersi in un’epoca segnata dalla modernizzazione accelerata e dalle tensioni imperialiste. Le raffigurazioni interne degli haori sono il cuore pulsante di questa narrazione: immagini seduttive o suggestive, che spaziano dalla letteratura classica al mondo naturale, riflettono l’identità e l’intimità di chi li indossava. Non meno affascinanti sono gli indumenti per bambini, il cui ruolo nella propaganda politica dell’epoca apre una prospettiva del tutto inaspettata sulla cultura materiale giapponese.
Tra tradizione e modernità: Una dimensione contemporanea
Un elemento innovativo di questa esposizione è il dialogo tra gli haori storici e le opere di vari artisti contemporanei. Ad esempio:
- Kimsooja, con le sue sculture Bottari, indaga l’ibridismo culturale e linguistico.
- Tobias Rehberger, nella sua installazione Kotatsu, confronta tradizioni giapponesi e tedesche per affrontare il tema della morte.
- Royce Ng, nel suo video Kishi the Vampire, racconta la storia politico-economica dell’Asia attraverso una narrazione fantastica.
Questo ponte tra passato e presente arricchisce la mostra, offrendo al pubblico l’opportunità di riflettere su come il passato continui a modellare la nostra percezione del Giappone moderno.
Cultura giapponese come narrazione silenziosa
Il concetto estetico giapponese si basa sull’alternanza di vuoti e pieni, suggerendo piuttosto che mostrando. Gli abiti maschili esposti al MAO incarnano questa filosofia: nella loro sobrietà, rivelano un mondo nascosto di storie personali e collettive. Non sono quindi semplici vestiti, ma finestre su un Giappone che cerca di difendere la propria identità nazionale in un contesto globalizzato e conflittuale.
Perché visitare la mostra Haori?
- Una prima assoluta in Europa che affronta un tema sottorappresentato: gli abiti maschili giapponesi.
- Un’esperienza multisensoriale: oltre agli abiti, vi aspettano video, installazioni e performance dal vivo a cura di Chiara Lee e freddie Murphy.
- Una prospettiva inedita sulla storia del Giappone, che mescola tradizione, innovazione e questioni contemporanee legate all’identità culturale.
Informazioni pratiche
- Dove: MAO Museo d’Arte Orientale, Via San Domenico 11, Torino.
- Quando: Dal 12 aprile al 7 settembre 2025.
- Orari: Martedì – Domenica: 10:00 – 18:00 (ultimo ingresso alle 17:00), chiuso il lunedì.
- Biglietti: Intero 12€, Ridotto 10€.
Per ulteriori dettagli, potete visitare il sito ufficiale del MAO .
Un evento da non perdere
Se siete appassionati di cultura orientale, storia dell’abbigliamento o semplicemente in cerca di una mostra unica, Haori. Gli abiti maschili del primo Novecento narrano il Giappone è un’occasione imperdibile per immergersi in un racconto tessile in grado di far dialogare storia, arte e contemporaneità.







