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Narciso Bresciani, quando la metamorfosi crea un rifugio poetico, in equilibrio tra sé e il mondo


Stile arte intervista Narciso Bresciani, insignito del terzo premio Nocivelli 2018, sezione scultura

https://www.premionocivelli.it/opera/untitled-n°2-della-serie-territmi
Iniziamo con una breve scheda anagrafica, come se leggessimo una carta d’identità. Sotto il profilo della produzione artistica può immediatamente specificare il suo orientamento stilistico ed espressivo?

L’artista Bresciani allo Spazio Oberdan di Milano, in una fotografia di Giovanni Ricci

Sono nato a Pavia, vivo e lavoro a Garlasco.
Dopo gli studi all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, mi sono dedicato per un periodo alla sperimentazione di diversi materiali, tra questi l’argilla, che è diventata la materia che più rappresenta il mio modo di comunicare. Essa è l’elemento naturale che mi affascina e che concettualmente vivo come sacra; Lei è la Madre ed è cosi che dovrebbe essere vista e vissuta da tutti. L’orientamento stilistico si inserisce tra la ritmica musicale, formale e tonale che si rivela con la sintesi di un pensiero, volutamente intriso di memorie ed equilibri precari che palesano una costante metamorfosi concettuale. Questa metamorfosi contaminata dal sogno che suggerisce la poesia e il bisogno profondo di relazionarsi emozionalmente al concreto dell’attualità.
Nell’ambito dell’arte, della filosofia, della politica, del cinema o della letteratura chi e quali opere hanno successivamente inciso, in modo più intenso, sulla sua produzione? Perché?
Sono molti i personaggi che hanno lasciato un segno nel mio sentire, ma credo nessuno in particolare. Spesso altre discipline artistiche come la poesia, la musica jazz contemporanea e il teatro danza, sono sempre state per me uno stimolo di riflessione e visione dell’oltre. Penso all’interazione fra materia e corpo con la parte profonda del mio essere, in grado di risvegliare memorie genetiche, capaci di amplificare la percezione, trasformandola in pura sintesi formale.
Si crea una nuova mappa concettuale dove il segno o espressione gestuale si genera in evoluzione aritmica costante.
Può analizzare nei temi e nei contenuti l’opera da lei realizzata e presentata al Premio Nocivelli, illustrando le modalità operative che hanno portato alla realizzazione?
La mia opera, della serie Territmi, rappresenta un luogo provvisorio, nomade ed instabile come la vita stessa, in cui e possibile trovare rifugio e riparo. Qui la forma si alterna al vuoto e alla ricerca di un equilibrio. Vivere il proprio tempo implica confrontarsi anche su tematiche sociali e ambientali del nostro quotidiano. La serie riflette la mia necessità di guardare una realtà negativa attraverso una prospettiva positiva che diventa anche ludica grazie al ritmo tonale.

Sent by Barbara Bongetta

 
Indirizzi di contatto e sito
e-mail narciso.bresciani@gmail.com
Sito www.narcisobresciani.com