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Storia della vigna di Malvasia aromatica di Leonardo da Vinci, dove si produce ancora il suo vino


Amava molto, quella vigna. E probabilmente amava quel profumato vino di Malvasia – che da essa ricava – così ricco di tonalità, di sfumature, di prospettive aeree, sul palato, che tanto s’addiceva a un gusto culturalmente raffinato.

Leonardo ricevette 16 pertiche di vigna – quasi un ettaro di terreno – in dono da Ludovico il Moro, a fronte dell’impegno profuso dall’artista nella realizzazione del dipinto parietale dell’Ultima Cena, nel 1498. Le 16 pertiche di vigneto stavano – e una parte è stata recuperata, oggi, dopo lo studio del dna del vitigno antico – nei pressi delle Grazie.
Il vigneto di Leonardo in casa Atellani, a Milano
“Immaginiamo Leonardo, al tramonto di una giornata di lavoro, mentre lascia il cantiere del Cenacolo, attraversa il Borgo delle Grazie e Casa degli Atellani, e raggiunge la sua amata vigna. – dicono i responsabili della casa-museo degli Atellani, a Milano, che, nel giardino, ospita parte del vigneto del pittore – Nell’aprile del 1500 le truppe del re di Francia sconfiggono e imprigionano il Moro e anche Leonardo lascia Milano, non senza aver prima affittato la vigna al padre del suo allievo prediletto Gian Giacomo Caprotti, detto il Salaì. Leonardo non smetterà mai di occuparsi della sua vigna: la riconquisterà quando i Francesi gliela confischeranno e in punto di morte, nel 1519, la citerà nel testamento, lasciandone una parte a un servitore e un’altra parte proprio al Salaì”.

La Vigna di Leonardo da Vinci venne fatta rinascere – con un’operazione genetica – in occasione di Expo 2015, per volontà della Fondazione Portaluppi e degli attuali proprietari di Casa degli Atellani, grazie al contributo decisivo dell’Università degli Studi di Milano.

“Nel 2007 sono partite le ricerche condotte dalla genetista Serena Imazio e dal professor Attilio Scienza, massimo esperto del Dna della vite, mediante scavo manuale, dei residui biologici vivi della vigna originale all’interno del giardino di Casa degli Atellani – dicono al Museo – ricerche che hanno portato al reimpianto della Malvasia di Candia Aromatica (la vite di Leonardo). Il 12 settembre 2018, per la prima volta, l’uva de La Vigna di Leonardo è stata vendemmiata dando vita al vino più unico al mondo: La Malvasia di Milano, Anno I”.

La Malvasia di Candia Aromatica è un vitigno a bacca bianca, di probabile origine greca (dal nome veneziano dell’isola di Creta). Le sue uve danno un vino dal colore che varia dal giallo paglierino al giallo dorato chiaro, presenta un corredo aromatico (con note di moscato) di profumi particolarmente ricco e complesso, che comprende un ampio spettro di aromi primari di arancio, cedro, limone, note fruttate (pesca, albicocca), e floreali (acacia, fresia, lavanda), in bocca è fresco, sapido, amabile, di medio corpo. Il Malvasia è straordinario anche nella lavorazione come passito.

UN VIDEO DI VISITA A CASA ATELLANI E AL VIGNETO DI LEONARDO