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Nonno e nipote, quadro del Ghirlandaio. La malattia dell’anziano con naso di Brontolo


Realizzato nel 1490 circa dal Ghirlandaio – maestro di Michelangelo – il Ritratto di vecchio con nipote – conservato al Louvre dal 1880, anno dell’acquisto sul mercato antiquario – è un intenso dipinto a tempera su tavola (62×46 cm).

E’ l’unica opera – finora nota – nella quale un maestro del Rinascimento rappresenti un nonno con un nipotino. Sconosciuta resta l’identità di entrambi. Probabilmente la tavola venne realizzata da Ghirlandaio dopo la morte dell’anziano che venne ritratto in un disegno – conservato da Vasari e oggi a Stoccolma – eseguito, si ritiene, nelle ore seguenti al decesso dell’uomo. Nel disegno, infatti, gli occhi dell’anziano sono chiusi. La presenza di uno schizzo, probabilmente steso nella camera ardente, e di un dipinto lascerebbe pensare che Ghirlandaio fosse stato chiamato a rilevare la fisionomia del defunto affinchè potesse realizzare – successivamente – un suo ritratto.

Domenico Ghirlandaio, Ritratto di vecchio con nipote, 1490 circa, tempera su tavola, 62×46 cm
Louvre, Parigi

La scelta successiva fu evidentemente quella di non rappresentarlo da solo, ma con l’amato nipote. Un amore che è anche una sorta di designazione di continuità tra lui e il bambino. Dolcissimo è il rispettoso, altissimo affetto che lega i due e che è straordinariamente rappresentato da Ghirlandaio, con una sensibilità che costituisce dei vertici più alti della pittura psicologica d’ogni tempo.

L’analisi stilistica consente di evidenziare una differenza di qualità tra la resa del volto dell’anziano – che presenta caratteristiche di elevato realismo – e il volto del bambino, più sommario. Ciò induce a pensare – secondo alcuni – che il viso del piccolo sia stato realizzato dalla bottega del maestro. In realtà il volto del bambino presenta una voluta “messa a fuoco” inferiore perchè il fulcro dell’opera è costituita dal ritratto dell’anziano.

La tavola presenta anche una curiosità medica. Il grosso naso – che conferisce all’uomo un aspetto particolarmente bonario – indica che egli era affetto da un rinofima, un’alterazione benigna della struttura cutanea del naso. La patologia, che colpisce maggiormente i maschi adulti, è innescata da un’infiammazione granulomatosa, la rosacea che porta all’instaurarsi di una progressiva iperplasia ed ipertrofia delle ghiandole sebacee, fibrosi e linfedema. Il problema può essere risolto, oggi, con laser CO2 ultrapulsato che vaporizza le ghiandole sebacee ingrossate, consentendo al naso di riassumere la forma originaria.

L’ingrossamento relativo del naso – senza patologie – è comunque potenzialmente legato alla terza età. Ed è per questo motivo che le persone con il naso grosso suscitano un’idea di benigna dolcezza, anche se mascherata – in alcuni casi – da tratti burberi, che nascondono quella profonda bontà, caratteristica delle figure dei nonni.