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A Londra le ricerche e le analisi di Manescalchi e del Centro studi Leonardo da Vinci

Stile Arte ha da sempre dedicato molto spazio a Leonardo ed alla sua opera, finché ho preso la risoluzione di costituire, con l'amico e collega Roberto Manescalchi, un centro studi a lui dedicato proprio nell'ambito del giornale. Il lavoro di mesi - radicato in decenni di ricerche separate - è stato proficuo e numerosi sono gli articoli innovativi e anche con scoperte di rilievo dedicati al tema già comparsi sul giornale. E' ancora in pagina, non c'è bisogno di cercarlo, l'ultimo riferito a nuove scoperte su Gioconda. Oggi mi fa piacere segnalare che Manescalchi - già autore di un saggio su Gioconda, ma anche, credo e spero, in virtù del lavoro svolto al centro studi di Stile - è stato invitato a Londra nella prestigiosa sede di Artstur (Italian Art & Culture) per una conferenza sul tema

Leda e il Cigno. Le congiunzioni degli Dei in Leonardo da Vinci e Michelangelo

Zeus-cigno, accoppiandosi con un'avvenente fanciulla, genera Castore e Polluce - La storia narrata nelle Metamorfosi d'Ovidio viene ripresa iconograficamente (per la prima volta dall'antichità) dal geniale pittore toscano - L'allusione all'amore carnale e le atmosfere che ricordano, in chiave pagana, l'Annunciazione - Una versione oscena del mito su una porta vaticana - L'interpretazione "muscolare" di Michelangelo.

Leonardo da Vinci – Cos'è lo sfumato leonardesco e come si ottiene

Lo sfumato leonardesco è frutto di una tecnica di sovrapposizione, a dipinto ultimato, di una velatura lieve ed omogenea di colore diluito nel legante con il fine di ammorbidire i lineamenti dei volti o - nel caso di paesaggi - di ridurre l'acutezza dei profili delle montagne o degli oggetti lontani per ricreare l'effetto di sfocatura provocato, alla distanza, dalla'umidità atmosferica. Lo sfumato, applicato ai volti, è assimilabile all'effetto flou, ottenuto, nel cinema o nella fotografia tradizionali, attraverso la sovrapposizione di un velatino all'obiettivo.

Leonardo da Vinci, sapete che invenzione è questa?

Le proiezioni tecniche del grande pittore, come ben sappiamo, trovarono applicazione nel futuro, come se egli avesse scritto, per immagini, un libro di fantascienza. Ma forse non ha trovato grande applicazione questo lavoro, che avrebbe dovuto consentire all'uomo normale di camminare sulle acque. Dotato di un costume da bagno, rigonfio come quello dei paggi, il camminatore di Leonardo usa un paio di bastoncini

Le facezie di Leonardo da Vinci. L'umorismo freddissimo del Rinascimento

Tra i materiali e gli appunti che Leonardo accumulava figurano anche alcuni raccontini che hanno la valenza di barzellette. Sono le cosiddette facezie. Ne proponiamo alcune, nella redazione originale, con la versione in italiano contemporaneo per favorirne la comprensione. Il riso e il sorriso sono, anche per Leonardo, tratto distintivo dell'umanità e intensa espressione dei moti dell'anima

Leonardo da Vinci – Adorazione dei Magi, dalla tecnica allo sfumato. I segreti del pittore

Significativi alcuni particolare nella comprensione del processo mentale di Leonardo che lavora secondo la propria ispirazione in maniera molto libera al di sopra di una, invece, rigorosissima impostazione prospettica dell’insieme. Il gruppo di teste sul lato sinistro mostrano con evidenza i vari possibili livelli durante il processo di costruzione delle immagini. All’estremità destra, invece, appaiono varie posizioni di una testa di cavallo, per la quale, evidentemente, il pittore non aveva ancora compiuto la scelta definitiva