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Paolo e Francesca del pittore Feurbach. E voi che fareste? Resistere o abbandonarsi all’amore?


Meraviglioso e terribile è l’amore. Una follia incomparabilmente bella, ma al tempo stesso un possibile momento di frantumazione, dell’altro, di sè, delle cerchie familiari e, come avvenne per Paride, della stessa Patria. Soggetto amatissimo nell’Ottocento romantico, l’episodio dantesco di Paolo e Francesca – che già di per sè è vetta sublime della letteratura – fu dipinto nei diversi momenti immaginati della vicenda. I cognati leggono, insieme, la storia di Re Artù e di Ginevra.
E di Lancillotto. Lancillotto è un cavaliere senza macchia, ma si innamora di Ginevra, moglie di re Artù, da lui amatissimo. Lancillotto e Artù sono come fratelli.E Ginevra è per Artù, per quanto sua la sua Regina, come una cognata da rispettare e onorare. Come fare quando l’amore si insinua in un patto così profondo e meraviglioso, tra amicizia e onesta?
La storia di Paolo e Francesca procede parallelamente a quello di Paolo e di Francesca, che leggono il libro di Lancillotto, insieme. In breve si proiettano sui personaggio del libro galeotto. Lei sente di essere Ginevra, lui Lancillotto. Il marito di Ginevra e fratello di Paolo, Giangiotto, incarna sempre più le fattezze di re Artù. Quando fermarsi in amore? Bloccare l’avvio di una passione che si sente unica e travolgente? Lascianarsi andare?
I pittori potevano scegliere tra diverse sequenze del racconto, che ne mutano notevolmente la connotazione morale. L’individuazione di un frame consente all’artista di assegnare all’episodio, anche in virtù del sentimento del tempo, delle aree in cui l’opera fu realizzata e dei gusti del committente, un preciso grado morale o sentimentale della vicenda.
Anselm Feuerbach, pittore tedesco neoclassico, sceglie un istante “apollineo” ponendo gli amanti, senza ardore, in un ampio parco. E’ ben prima del bacio. Il destino potrebbe cambiare, se lui ritirasse la mano e lei smettesse di leggere.
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