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[box type=”note” ] Pintoricchio. La Pala dell’Assunta di San Gimignano e gli anni senesi
dal 6 settembre 2014 al 6 gennaio 2015
Pinacoteca San Gimignano, Piazza Duomo, 2Orario: 6 settembre – 31 ottobre: tutti i giorni 9:30 – 19:301 novembre – 6 gennaio: tutti i giorni 11:00 – 17:30 Ultimo ingresso mezz’ora prima l’orario di chiusura della mostra Telefono: 0577/286300 E-mail: prenotazioni@sangimignanomusei.it
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Il prossimo 6 settembre apre al pubblico nella Pinacoteca civica di San Gimignano una mostra dedicata al pittore umbro Bernardino di Betto, detto il Pintoricchio, promossa dal Comune, dalla Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici per le province di Siena e Grosseto in collaborazione con l’Arcidiocesi di Siena, Colle di val d’Elsa e Montalcino, la Fondazione Musei senesi e Siena Capitale Europea della Cultura 2019 – città candidata.
Bernardino di Betto detto il “Pintoricchio” (Perugia 1454-Siena 1513) La Vergine Assunta tra i Santi Gregorio Magno e Benedetto Oro, tempera su tavola San Gimignano, Pinacoteca Civica
Il comitato scientifico, che ha curato l’esposizione dal titolo Pintoricchio. La Pala dell’Assunta di San Gimignano e gli anni senesi, è costituito da Cristina Acidini, Soprintendente per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze, Mario Scalini, Soprintendente i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici per le province di Siena e Grosseto e Claudia La Malfa, docente dell’Università telematica internazionale Uninettuno.
La mostra è organizzata da Opera, società del Gruppo Civita, che dal 1° gennaio 2014 gestisce per l’Amministrazione Comunale i servizi di accoglienza e valorizzazione dei Musei civici di San Gimignano.
Seguace del “Pintoricchio” (primo decennio del ‘500) Adorazione dei pastori Tempera e olio su tavola Dal Convento di Santa Maria Maddalena a Siena Siena, Pinacoteca Nazionale
Con questa iniziativa prende avvio un più ampio progetto che, con cadenza annuale, intende proporre un approfondimento critico e storico intorno ai capolavori e ai maestri presenti nelle collezioni civiche. Come questa che ora si apre su Pintoricchio e quella che è in preparazione per il 2015 su Filippino Lippi e i suoi meravigliosi tondi, ogni mostra sarà costruita con prestiti importanti, anche se numericamente limitati per le esigenze dello spazio espositivo, scelti per raccontare una vicenda artistica che ha lasciato una testimonianza di grande rilievo nel patrimonio storico e artistico di San Gimignano.
La mostra su Pintoricchio inaugura quindi una serie di esposizioni, fortemente volute dal sindaco Giacomo Bassi e dall’assessore alla cultura Carolina Taddei, il cui coordinamento è affidato a Valerio Bartoloni, dirigente del settore servizi alla cultura del Comune. Tutta l’Amministrazione intende in tal modo valorizzare e promuovere i Musei civici della città che ambisce ad affermarsi sempre più come polo di riferimento culturale, non solo nel panorama locale, ma anche internazionale, in vista della candidatura di Siena a Capitale Europea della Cultura 2019.
Bernardino di Betto detto il “Pintoricchio” (Perugia 1454-Siena 1513) Madonna con il Bambino e San Giovannino Tempera e olio su tavola Città di Castello, Museo del Duomo
Come rileva Cristina Acidini nel catalogo della mostra, edito da Giunti Arte Mostre e Musei, «se fra le altre insigni opere d’arte rinascimentale il Museo Civico di San Gimignano può esporre l’ultima grande pala di Bernardino Betti detto il Pintoricchio, con la Madonna in gloria tra i santi Gregorio Magno e Benedetto (1510-1512), ciò dipende strettamente dalla convergenza per certi aspetti eccezionale dei percorsi di storie diverse – nella storia civile e nello sviluppo economico, così come nella religione e nella cultura secolare –, una convergenza che fece fiorire la stagione artistica rinascimentale in Firenze e in Siena, includendo in essa San Gimignano, che dalle due città era ed è geograficamente equidistante».
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