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Pittura. Che differenza c'è tra ombra, ombra portata e penombra? Le risposte nell'articolo



OMBRA PORTATA – Nel disegno e nella pittura l’ombra portata è quell’oscurità che un corpo “proietta” su una superficie. E’ comunemente ciò che chiamiamo “ombra” di un corpo o di una figura, cioè l’elemento scuro che ne riproduce l’area e i margini, staccandosi dal corpo. I due termini – ombra portata – nascono dall’operazione geometrico-prospettica condotta per conferire all’ombra stessa una forma derivata dal corpo, in base alla posizione della luce, alla distanza e all’inclinazione della superficie che la accoglie
OMBRA – E’ la zona più scura del corpo, a causa di una ridotta illuminazione di quell’area
PENOMBRA – E’ il punto di riduzione della luminosità e di cambiamento del colore, caratterizzato come passaggio visivo intermedio tra luce ed ombra.
Le parti scure di un dipinto sono il contrappunto di verità e di espressione della composizione stessa. Solo la tela bianca non ha ombre. Ma essa è l’azzeramento della rappresentazione. Ogni luce esiste solo in virtù dell’oscurità che suscita. E questo concetto semplice può essere esteso alla nostra vita. L’ombra sostiene la gioia. La luce della felicità non esiste a prescindere, ma è suscitata da un contrasto. Forse c’è una terza via: quella di scegliere la penombra