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Più di 2000 statuette e gioielli trovati dagli archeologi nel tempio delle donne in cui si pregavano Demetra e Persefone


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Un’acropoli, templi dedicati a Demetra e alla figlia Kore – Persefone -, monete e più di 2000 statuette votive sono stati portati alla luce a Bryokastro Kythnos, a Citno, un’isola della Grecia appartenente all’arcipelago delle Cicladi situata tra le isole di Ceo e Serifo che dista 104 km (56 miglia nautiche) dal Pireo. L’isola ha oggi circa 1500 abitanti.

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I lavori delle ultime settimane si sono concentrati sullo scavo degli edifici dell’Acropoli che erano stati portati alla luce nel 2021.La parte meridionale dell’acropoli era destinata ad installazioni militari, senza dubbio la guardia macedone che fu dislocata a Citno nel 201 a.C.

La parte settentrionale dell’altopiano è occupata dai resti di un santuario, identificato con certezza come luogo di culto di di Demetra e della figlia. Qui le indagini sono proseguite su tre edifici oltre che nelle aree esterne.

Demetra è una divinità della religione greca – corrispondente con la Cerere romana e con Cibele anatolica – figlia di Crono e Rea, che presiedeva la natura, i raccolti e le messi.

Associata all’agricoltura, alle stagioni e alla legge sacra, lei e la figlia Persefone sono inoltre intimamente connesse con la religione misterica, e in particolare con i misteri eleusini.

Persefone (in greco antico: Περσεφόνη, Persephónē), detta anche Kore (Κόρη, giovinetta), Kora, o Core, figlia di Demetra è una figura fondamentale nei Misteri eleusini, entrata nella religione romana come Proserpina.

Essendo la sposa di Ade, era la dea minore degli Inferi e regina dell’oltretomba. Secondo il mito principale, nei sei mesi dell’anno (Autunno e Inverno) che passava nel regno dei morti, Persefone svolgeva la stessa funzione del suo consorte Ade, cioè governare su tutto l’oltretomba; negli altri sei mesi (Primavera ed Estate) ella andava sulla Terra da sua madre Demetra, facendo rifiorire la terra al suo passaggio.

A queste due divinità, i fedeli dell’isola greca donarono immagini, ex voto, gioielli, che ora sono oggetto di datazione da parte degli studiosi.

Διάφορα ειδώλια γυναικείων μορφών Copyright ΥΠΠΟΑ
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“Sono state raccolte molte centinaia di statuette fittili arcaico-ellenistiche (quelle intere o quasi intatte sono numericamente superiori alle 2000).

Le statuette – sottolinea il ministero greco della cultura – rappresentano soprattutto donne e bambini. Un numero inferiore riguarda le figure maschili. Tante anche le rappresentazioni di animali quali porcellini, tartarughe, leoni, arieti, uccelli, ecc.

Sono state raccolte anche altrettante lampade di epoca arcaico-romana e vasi poli-ibridi per l’illuminazione rituale, “corna” anulari con epiteti – l’epiteto è l’accostamento, generalmente al sostantivo, di un elemento che lo caratterizza ndr come Dio misericordioso, Dio comprensivo ecc., ndr – , ceramiche di ottima qualità, prevalentemente attiche a figure nere e rosse (idrie, urne, ecc.), ma anche provenienti da altri centri di bottega (corinzia, cicladica ed egeo orientale).

Le offerte votive comprendono anche alcuni gioielli in rame, argento, osso e vetro, vasi in marmo e alabastro (fiaschi, compassi), ecc. Sono state rinvenute anche alcune monete romane in bronzo (es. il sesterzio di Traiano, dopo il 106 dC, e la moneta di Diocleziano del 285 dC).

Tuttavia, una moneta d’argento con la testa di Apollo sul dritto e una lira sul retro è di particolare interesse, poiché le monete di Citno del periodo ellenistico conosciute fino ad oggi sono tutte di bronzo.

Le offerte votive comprendono anche alcuni gioielli in rame, argento, osso e vetro, vasi in marmo e alabastro (fiaschi, compassi), ecc. Sono state rinvenute anche alcune monete romane in bronzo (es. il sesterzio di Traiano, dopo il 106 dC, e la moneta di Diocleziano del 285 dC)”.

Qui sono stati rinvenuti diversi vasi per sacre libagioni, prevalentemente di epoca romana, provenienti sia dall’interno del tempio, sia dai vari terrapieni all’interno di un edificio che sorgeva lì accanto o dai depositi sacri simili alle favisse romane, cioè buche entro il recinto sacro, nelle quali venivano collocati, dopo anni, gli ex voto, per far spazio ad altri oggetti di devozione che giungevano da altri fedeli.

Questi vasi identificati come rituali – in quanto recano iscrizioni sacre incise prima della cottura della ceramica – sono offerte di donne a Demetra e alla figlia.

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Il programma quinquennale di scavi a Vryokastro Kythnos (2021-2025) è condotto sotto la direzione del professore di archeologia classica Alexandros Mazarakis Ainianos e del curatore delle antichità Dr. Dimitris Athanasoulis.

Le ricerche dell’Università della Tessaglia e dell’EFA Cyclades sono supportate anche dalla DG Politica dell’Egeo e delle Isole, dal Comune di Kythnos, dall’Associazione degli Amici del Museo Archeologico di Kythnos, dal capitano della nave “MARMARI”, e soprattutto il generoso sponsor del programma di scavo, e Thanasis Martinos.

Il gruppo di ricerca interdisciplinare di archeologi, architetti, conservatori, zooarcheologi, archeologi, ecc. ha ingaggiato 33 studenti di archeologia dell’Università della Tessaglia, oltre a due studenti francesi.