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Portati alla luce resti e ceramiche pregiate della Milazzo greca. I riti funebri del V secolo a. C.


«Milazzo continua a restituire importanti testimonianze del suo passato contribuendo ad arricchire la conoscenza sullo sviluppo topografico dell’antica necropoli greca. Grazie al lavoro della Soprintendenza di Messina acquisiamo nuovi tasselli che ci aiutano a ricostruire la storia del territorio per una lettura sempre più completa e ricca del nostro passato».
Lo dichiara, in queste ore, l’assessore Elvira Amata commentando il ritrovamento di nuovi e interessanti elementi per la conoscenza dei riti funerari nel periodo tra gli inizi del VI e gli inizi del V secolo a.C. emersi durante la campagna di scavo in corso a Milazzo in C.da San Giovanni-Vico Malta che integrano la conoscenza relativa alle 198 sepolture pluristratificate, finora indagate.

Nel centro urbano di Milazzo, in un’area già nota per l’interesse archeologico, è emerso uno dei pochi lembi non ancora indagati della necropoli di età greca. La ricerca si svolge sotto la direzione di Giuseppe Natoli e la direzione scientifica di Annunziata Ollà, ed è interessato da un’indagine della Soprintendenza dei Beni culturali di Messina diretta da Mirella Vinci.

Ad avviare la campagna di scavo sono stati alcuni fondi del proprietario del terreno, quindi si è proseguito grazie a un finanziamento regionale di 140mila euro. Sono stati così rinvenuti nuovi e interessanti elementi per la conoscenza dei riti funerari, nel periodo tra gli inizi del VI e gli inizi del V secolo a.C., che integrano la conoscenza relativa alle 198 sepolture pluristratificate, finora indagate.