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Premo le mie labbra sulle tue…. Lettera d’amore del 1941 recuperata da cargo a 4mila metri di profondità


Lettere e suppellettili recuperate su cargo affondato nel 1941 . Immagine del The Postal museum

Era a 4000 metri di profondità, nel mare, tra sacchi postali che, tenendola compressa, l’hanno salvata. E’ il destino di una lettera d’amore che un soldato americano – in missione nel Kazakistan, nel 1941 – aveva inviato al suo grande amore, una donna di nome Iris. Un sottomarino tedesco aveva intercettato il cargo postale al largo delle coste irlandesi e l’aveva affondato 16 febbraio 1941. Dopo 80 anni,- in seguito al recupero, in profondità, dei materiali, avvenuto negli scorsi anni – la lettera è stata restaurata e recentemente esposta al The postal museum, in Gran Bretagna. Ciò che sorprende è che un foglio così fragile, esposto ad ogni insidia per quasi mezzo secolo sia miracolosamente sopravvissuto per portare, come sulle ali di una farfalla immortale, un messaggio d’amore al mondo intero. Omnia vincit amor. “Abbi cura di te, mia cara, non solo per il tuo bene, ma anche per il mio”, scriveva il soldato di stanza nella regione del Waziristan, ora parte del Pakistan. “Immagina le mie labbra che si chiudono fortemente sulle tue, mentre sei intrecciata tra le mie braccia … Spero che questa sanguinosa guerra finisca presto.”

Il restauro della lettera al Museo postale britannico

“Ci sono, tra i materiali recuperati, tante altre lettere. Uno sguardo alla vita di persone comuni, che vivono in circostanze straordinarie durante la seconda guerra mondiale”, dice Jackie Coppen, conservatore del British Post Museum “un tenero testamento di amore e desiderio, scritto su carta incredibilmente sottile e fragile”.
“Come molte lettere del Cargo affondato nel 1941, ha subito dei danni, ma nonostante le parti mancanti, ce n’è abbastanza per godersi il contenuto. La lettera a Iris parla di speranza e futuro, rievoca il sogno di baciarsi strettamente e di stare di nuovo insieme. Non solo richiama alla nostra mente un passato romantico, quando le lettere erano spesso l’unico modo per mantenere relazioni a distanza, ma diventa ancor più comprensibile oggi, quando siamo tornati desiderosi di abbracciare i nostri cari e a scriverci perchè non ci possiamo incontrare.”

La lettera è tra le 717 che non sono mai state consegnate dal cargo SS Gairsoppa, diretto negli Stati Uniti. La nave, come dicevamo, venne silurata il 16 febbraio 1941. Degli 86 membri dell’equipaggio a bordo, solo uno sopravvisse. La nave giaceva a quasi 4.000 metri di profondità fino al 2011, quando la Odyssey Marine Exploration, una società statunitense, si è aggiudicata la gara d’appalto del governo britannico per il recupero del relitto. L’imprese americana aveva recuperato oltre 100 tonnellate di lingotti d’argento oltre alle lettere, rimaste per la maggior parte intatte perché sepolte nella stiva sotto tonnellate di sacchi postali e sedimenti.