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Quanto valgono i quadri di De Vlaminck, violinista-ciclista e pittore-belva


 

Un dipinto fauve di De Vlaminck che dimostra reminescenze vangoghiane
Un dipinto fauve di De Vlaminck che dimostra reminescenze vangoghiane

Figlio di due musicisti, Maurice de Vlaminck (Parigi 1876- Rueil La Gadelière 1958) è un pittore francese che ha aderito al Fauvismo e al Cubismo e che ha svolto un’intensa attività letteraria, pubblicando più di venti libri, tra romanzi, saggi e raccolte poetiche.  Autodidatta, ha prodotto  i suoi primi dipinti intorno 1893 in chiave impressionista. Non poteva però mantenersi con la pittura. Quindi cercò di far fronte economicamente al sostentamento, prestando la propria opera come violinista o come ciclista, puntando ai premi posti in palio nelle diverse corse . Si sposò nel 1896 con Suzanne Berly dalla quale ebbe tre figlie.
Nel 1900 incontrò il pittore André Derain che rimarrà suo amico per tutta a vita. Il periodo compreso tra il 1900 e il 1905 è il più disastroso sotto il profilo economico.  Non avendo denaro, è costretto, per proseguire la propria attività espressiva, a raschiare il colore dai dipinti del periodo precedente e cercare di rivitalizzare i pigmenti secchi con l’uso di solventi. Sono anni che preparano, attraverso la privazione,  all’esplosione ribellistica dell’arte primitiva e del Fauvismo, che risulta un urlo gioioso, un affronto al mondo.
Nel 1905  partecipa infatti al suo primo Salon des Indépendants, creando scandalo per i suoi quadri da “belva” – fauve, in francese, ha questo significato – accanto ad Henri Matisse , André Derain , Raoul Dufy.  Il mercante Ambroise Vollard capisce che quella pittura accesa, violenta e semplice, che ha creato tanto scalpore,  può essere un ottimo investimento. Così acquista numerosi dipinti dell’artista e organizza, tre anni dopo, nel 1908, una “personale”.  Alla fine della prima guerra mondiale divorzia da Suzanne e sposa Berthe Combes, dalla quale ha due figlie. Nel 1925 lascia Parigi per trasferirsi a Rueil – la- Gadelière, dove resterà fino alla morte.
Nel 1939 presiede una manifestazione anti hitleriana durante la quale viene bruciato un ritratto del dittatore che, come critico ed ex pittore, aveva bollato la produzione francese come arte degenerata. Nel 1941 partecipa comunque ad un viaggio di scrittori e artisti nella Germania nazista e, durante il periodo d’occupazione, collabora a diversi giornali, attraverso i quali attacca aspramente artisti stranieri come Picasso.
Sotto il profilo stilistico, De Vlaminck si rivela grande ammiratore di Van Gogh , e utilizza molto spesso, per sottolineare la violenza antirealistica dei suoi dipinti, i colori così come escono dal tubetto, distribuendoli con il pennello secondo un vortice, seguendo cosi l’esperienza delle pennellate direzionali di Van Gogh.
Nel 1907 , Vlaminck considera conclusa la propria esplorazione del mondo, attraverso le accensioni violente e istintive del Fauvismo e inizia ad osservare con attenzione le opere di Paul Cézanne, dai colori non accesi e da un reticolo geometrico d’analisi della struttura profonda del paesaggio.
Un'opera di De Vlaminck che riprende strettamente la maniera di Cézanne
Un’opera di De Vlaminck che riprende strettamente la maniera di Cézanne e che prelude alle scomposizioni cubiste

 
NEL VIDEO FILMATO, UN VIAGGIO TRA LE OPERE DI MAURICE DE VLAMINCK
 

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