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Quindici chili di monete romane d’argento trovate tra la ghiaia nel letto di un fiume prosciugato


Il recupero di monete durante lo scavo nel letto del fiume

15 chili di monete d’argento sono state trovate dagli archeologi nel letto di un fiume prosciugato, tra la ghiaia. Sono soprattutto denari romani, battuti in un’epoca compresa tra il I e il 2 secolo dopo Cristo, quelli trovati durante uno scavo archeologico preventivo in previsione della costruzione di una palestra nella cittĂ  tedesca di Augusta (Augsburg). Lo ha annunciato Sebastian Gairhos, responsabile del servizio archeologico municipale, durante una conferenza stampa, insieme al sindaco Eva Weber e al referente culturale JĂĽrgen K. Enninger.

Il tesoretto comprende quasi 5600 monete d’argento. All’epoca questa cifra equivaleva – è stato detto durante la conferenza stampa – a 11/15 anni di stipendio di un legionario romano. Le monete d’argento sono state scoperte nel letto arcaico del fiume Wertach di Augusta, nel quartiere di Oberhausen, zona nella quale, in quell’epoca, sorgeva un antico campo militare romano. Fu forse un soldato a nascondere questi soldi in un luogo sicuro per evitare che i salari fossero rubati da qualche commilitone? L’ipotesi non è infondata.

Le monete d’argento trovate durante lo scavo archeologico ad Augusta

“Probabilmente il tesoro è stato spazzato via da un’ondata di piena del fiume e le monete sono state sparse tra la ghiaia. – ha detto il responsabile del servizio archeologico – In ogni caso, non è stato possibile rilevare un contenitore nel quale le monete erano state riposte”.

La valutazione scientifica del tesoro avverrĂ  nel corso degli studi per la redazione di una tesi di dottorato presso l’UniversitĂ  di Tubinga. Interessante da sottolineare la possibilitĂ  che i risparmi fossero sepolti in un luogo davvero impossibile da setacciare da parte di eventuali ladri: la pozza di un fiume. Sottolineiamo che è piuttosto facile scavare una buca in punto asciutto non distante da un corso d’acqua, infilare una scatola o un sacco, coprire la buca e spostare, a monte, qualche pietra assecondando la discesa di un capillare del corso d’acqua stesso, che può coprire ogni cosa e renderla introvabile.
Veniamo all’Italia. Probabilmente – anche alla luce di questa scoperta compiuta in Germania – non è infondata l’ipotesi che i soldati di Alarico avessero sepolto nel fiume Busento parte delle ricchezze saccheggiate a Roma. Che il tesoro non sia stato trovato non significa che sia introvabile.