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Restaurata la gigantesca e meravigliosa tela di Veronese che rappresenta la “Cena di san Gregorio Magno”


Concluso il restauro della “Cena di san Gregorio Magno” di Paolo Veronese a Monte Berico. L’inaugurazione alla presenza della autorità è prevista venerdì 10 alle 12 e sarà su invito. Lo annunciano i Musei civici di Vicenza.
Dal pomeriggio il pubblico potrà accedere nella sala del refettorio per ammirare la “Cena di san Gregorio Magno” durante l’apertura della Basilica di Monte Berico. L’ingresso è libero.

Il dipinto appesantito da vecchi restauri e verniciature
L’opera dopo la sverniciatura
La grande tela del Veronese ora, dopo il restauro

Per l’occasione assessorato alla cultura del Comune di Vicenza e Soprintendenza archeologia, belle Arti e Paesaggio delle Province di Verona, Rovigo e Vicenza, con Intesa Sanpaolo, che ha sostenuto il restauro, promuovono alcune iniziative di approfondimento.
Venerdì 10 giugno alle 17.30 alle Gallerie d’Italia – Vicenza (ingresso libero) si terrà l’ultimo appuntamento del ciclo “Luci sul Veronese”: Giorgio Bonsanti, curatore scientifico del progetto “Restituzioni” di Intesa Sanpaolo terrà una conferenza dedicata a “L’arte veneta nei restauri di Restituzioni”.
L’incontro è l’ultimo di sei approfondimenti dedicati al contesto culturale ed artistico relativo alla grande tela “Cena di san Gregorio Magno”.
.Sabato 11 e domenica 12 giugno, alle 10 e alle 11, sono in programma visite guidate gratuite all’opera restaurata, della durata di un’ora e condotte da guide turistiche autorizzate. Per prenotazioni: Consorzio Vicenzaè, 0444994770, info@vicenzae.org. Il punto di ritrovo sarà al monumento ai Caduti Austriaci accanto alla Basilica.

La Cena di san Gregorio Magno, opera del 1572 di Paolo Caliari detto Il Veronese, adorna la parete di fondo dell’antico refettorio del Santuario di Santa Maria di Monte Berico, luogo di culto custodito dall’Ordine dei Servi di Maria e visitato ogni anno da milioni di pellegrini. Il dipinto, di dimensioni monumentali (cm 8,78 x 4,45 h per un totale di circa 39 mq), appartiene alla serie delle cosiddette ‘Cene’ ed è considerato uno dei capolavori della maturità del Veronese, primario esponente del Rinascimento italiano e, insieme al Tiziano e al Tintoretto, della pittura veneziana cinquecentesca. Tra tutte, la Cena di san Gregorio Magno è l’unica ancora conservata nel luogo per il quale
fu creata. La scena rappresenta una delle cene che san Gregorio soleva offrire ai pellegrini, durante la quale accanto al pontefice, per premiarne la carità, appare Gesù. Lo stato conservativo del dipinto portava i segni della sua storia travagliata: il 10 giugno 1848, durante la Battaglia di Vicenza, nella prima guerra d’indipendenza, la tela fu lacerata
dai soldati austriaci in 32 pezzi e sottoposta, in seguito, ad un primo restauro voluto dall’imperatore Francesco Giuseppe e a successivi parziali interventi.