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roberto 2


L’Ebbrezza di Noè come Deposizione
Peterzano e gli allievi utilizzano
con una rotazione i disegni delle Pietà
Il quadro sottoposto analisi conferma, anche sotto il profilo formale, che il pianificatore concettuale dell’opera consigliò a Peterzano di osservare la scena dell’Ebbrezza di Noè come una Deposizione dalla Croce o Compianto. La Bibbia preannunciava, attraverso quell’episodio all’apparenza così violento, l’arrivo di colui che è pane e vino. Pertanto il Corpo di Noè diveniva annuncio del Corpo di Cristo deposto dalla Croce. Peterzano adottò, nel tratteggiare l’impaginazione, poi in buona parte sviluppata pittoricamente dagli allievi, come risulta da alcune acerbità della tecnica pittorica, la soluzione più in linea con questa esigenza espressiva. Sfruttò sia I precedenti della Pietà che quelli di Angelica e Medoro.

Simone Peterzano, Pietà, Chiesa di San Fedele, Milano

Simone Peterzano, Pietà, Chiesa di San Fedele, Milano. Immagine ruotata

I precedenti nei disegni del fondo Peterzano
E ciò che avvenne in seguito
Peterzano e allievi. L’ebbrezza di Noè o Lo scherno di Noè, (particolare) 1587 circa, olio su tela, collezione privata

Simone Peterzano, Angelica e Medoro, (particolare, rotazione figura di Medoro) 1580 circa, olio su tela, 154,8×194 cm, collezione privata

Simone Peterzano, Angelica e Medoro, (particolare, rotazione figura di Medoro) 1580 circa, olio su tela, 154,8×194 cm, collezione privata

Simone Peterzano o allievo. Figura. disegno, Fondo Peterzano, Milano, Castello Sforzesco

Simone Peterzano., Deposizione o Pietà, 1584, Milano, chiesa di San Fedele