Salvatore Tulipano, il nesso tra architettura e scultura

SALVATORE TULIPANO è stato finalista al premio Nocivelli.
Categoria Over 25 – Sezione Scultura – Opera: I’m not a lamp. I’m a sculpture!
www.premionocivelli.it/artista/SALVATORE_TULIPANO
L’artista analizza la propria opera: “La mia ricerca visiva è strutturata sul rapporto interdisciplinare fra la Scultura e l’Architettura, sulla stretta connessione che esiste fra esse ed è indagata attraverso la realizzazione di sculture da non intendersi come “maquettes” architettoniche bensì come sculture in scala che esprimono plasticamente le potenzialità proprie della scultura che, pensata per svilupparsi su un’ampia scala oltre la dimensione monumentale, diviene “plastico/architettonica”.
In tal senso il mio lavoro non è né emulazione architettonica né è progettualmente accostabile al design, in quanto l’aspetto formale della scultura prevale su quello “funzionale”; ciò che permane è la possibilità, puramente visiva nel caso delle sculture in cartone pressato e concreta in quello della loro realizzazione su ampia scala in materiali come, ad esempio, il ferro, il vetro, la luce al neon; questa ultima è sempre intesa non in termini decorativi quanto di “alleggerimento” di una mole plastica che, seppur nel suo dinamismo e nella sua frammentarietà, evidenzia un notevole peso volumetrico proprio di una scultura realizzata su scala “plastico/architettonica”.
“Da questa metodologia formale trae spunto “I’m not a lamp! I’m a sculpture!”, una scultura che si compone di tre elementi volumetrici realizzati in legno di betulla, sviluppati sul movimento ascendente dell’elemento di base rivestito con tela di juta a plasmarne le “pareti” in maniera rigida e piana, su cui s’innesta un elemento quadrato, anch’esso realizzato in legno ma rivestito di pannelli di plexiglass verde, illuminato internamente da una lampada al neon.
Su questo elemento, infine, s’inserisce la parte superiore della scultura che, realizzata esclusivamente in listelli di legno di betulla, conclude dinamicamente il movimento “tortile” della scultura”