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Saype dipinge su prati enormi con colori biodegradabili. Figure gigantesche e poetiche. In anamorfosi


“Affreschi” con vernici naturali biodegradabili, studio delle realizzazioni – in anamorfosi – perfetta analisi del territorio, delle pendenze, dell’inclinazione del terreno. Grandi capacità organizzative. E un’inesausta fantasia.
Saype, pseudonimo di Guillaume Legros, nato il 17 febbraio 1989 a Belfort , è un pittore francese, specialista in arte urbana e in land art, considerato uno dei più influenti giovani artisti del mondo. Nel 2019, Forbes lo ha, infatti, inserito tra le 30 figure più influenti, a livello mondiale, nel campo dell’arte e della cultura under 30.

Le sue pareti sono monti, prati, distese gigantesche. Lo stile – poetico-urbano – si colloca, sotto il profilo della figurazione in un’area contigua a quella di Banksy. Sotto il profilo della tecnica e dell’interazione con grandi spazi aperti è un artista di land art. I materiali? Assolutamente compatibili con la natura. Sono generalmente formati da un composto d’acqua, bianco Meudon, carbone e caseina, e vengono sono stesi a spruzzo sull’erba o sul terreno, attraverso un compressore, con il quale l’artista segue le repere del disegno che è un vero e proprio progetto.

Autodidatta, contestatore delle accademie, pioniere nel campo della pittura su erba – una forma d’arte spettacolare ed effimera, che muta con il crescere dell’erba e con le piogge, fino a scomparire, dopo circa un mese – Guillaume, sin dall’adolescenza, quando ha iniziato ad occupare, creativamente, gli ampi spazi pubblici, si è firmato con lo pseudonimo Saype, che è formato dall’unione delle parole di “Say” e “Peace”. Il suo nome d’arte, tradotto in italiano, suonerebbe come “Direpa(ce)”. A livello della pittura da cavalletto, l’artista, dipinge figure analoghe a quelle delle sue grandi realizzazioni, contando però, in diversi casi, su tappeti d’erba sintetica di varie pezzature.

Le immense opere sono realizzate, come vuole l’anamorfosi, per svelarsi nell’assoluto nitore da un punto di vista. I dipinti realizzati sulle pendici inerbite dei monti, si rivelano da un poggio montano apposto, rilevando il sorprendente gioco che trasforma alberi, alberghi e laghi in realtà lillipuziane.


Il primo grande lavoro in mezzo alla natura è stato dipinto nel 2015, nelle Alpi francesi, su una superficie di 1.400 metri. Sono seguite altre realizzazioni, sempre in Francia, poi in Svizzera e in Argentina.
Il 15 giugno 2019 Saype ha lanciato, con la sua squadra, il progetto chiamato Beyond Walls, Mani intrecciate, tese, strette e unite sul Campo di Marte , ai piedi della Torre Eiffel , a Parigi. Sono i primi otto dipinti della più grande catena umana simbolica del mondo. Nel 2019, dopo Parigi, Beyond Walls ha lavorato in Andorra (luglio), Ginevra (settembre) e Berlino (novembre). Dopo il lockdown, nell’estate 2020, ha lavorato a Valberg (Provence-Alpes-Cote D’Azur, France) dove, in agosto ha concluso il poetico inserimento di un anziano che insegna a una bambina a pescare. Attorno, abeti – veri – che appaiono piccolissimi. E un ristorante che sembra poco più che un quadratino, sulle rive del lago. Gigantesco è il galleggiante costruito per questo poetico incontro di pesca e di vita.