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Scava un pozzo. La trivella si blocca. Trova a 10 metri mosaico romano con eroti e galli


Si organizza per realizzare un pozzo dal quale estrarre l’acqua per l’orto. Arriva un piccolo impresario con una trivella, ma il macchinario, all’improvviso, gira a vuoto. Non c’è acqua. Ma una cavità vuota.

Appare immediatamente evidente che là sotto c’è qualcosa di molto interessante. Tra vuoto e pieno. Così il proprietario del terreno e gli operai scavano attorno a quel punto. E in fondo, a una decina di metri dal livello del campo, trovano colonne e uno splendido mosaico su fondo blu che reca le immagini di due eroti e di due galli. E’ così venuta alla luce nelle scorse ore il primo nucleo di quella che è certamente una ricca villa romana, realizzata probabilmente da un alto funzionario della nostra penisola nella Turchia occidentale.

Secondo fonti turche, alcuni studiosi avrebbero datato questa prima stanza a 2700 anni fa, ma la villa risale evidentemente a circa 2000 anni fa. Bisogna ora capire se sotto quest’area ci fosse un’abitazione più antica e se questa datazione si riferisca ad essa e alle fondazioni preesistenti non romane o se, più semplicemente, nel passaggio di informazioni, tra mondo medio-orientale e mondo occidentale siano state riportate due diverse scale del tempo: una basata sulla nascita di Maometto, l’altra su quella di Cristo. Comunque sia ciò che è visibile è un mosaico romano che può essere collocato a circa 2000 anni fa. Epoca nella quale la villa romana fu realizzata. La datazione accurata potrà essere compiuta nei prossimi mesi, con esami di laboratorio.

Gli inquirenti avevano saputo che qualcuno stava scavando ben più di un pozzo nel giardino di una residenza vicino allo storico Bazar di Kemeralti e alle rovine dell’Agorà nella provincia di Izmir. La polizia turca ha posto sotto sequestro l’area.

Dopo un mese di appostamenti, ha arrestato tre sospetti che stavano cercando di esplorare i resti storici scavando un tunnel.

A seguito degli arresti, gli esperti del Museo Archeologico di Izmir hanno portato completamente alla luce il mosaico di 178 x 171 centimetri e due colonne scanalate con una lunghezza di due metri.

I galli erano considerati animali in grado di spaventare anche i leoni e di evocare la luce dall’oscurità più profonda. E pertanto non è escluso che questa immagine fosse stata posta a protezione della villa. L’immagine potrebbe anche esse collegata – senza che esaurisse il significato di protezione – alla passione del proprietario per le contese con galli, considerato il fatto che gli animali e gli eroti sembrano affrontarsi in tenzone.

Se hai qualche minuto di tempo leggi anche il nostro articolo, qui sotto, legato alla simbologia del gallo nella pittura antica e nei mosaici

https://stilearte.it/var/www/vhosts/stilearte.ithttpdocs/il-gallo-il-significato-nellarte-secondo-leonardo-e-liconologia/