Scavi portano alla luce preziosi corredi romani. Vetri, ceramiche e scatola-specchio per il trucco

La campagna archeologica ha permesso di portare alle luce tombe a inumazione o a cremazione, risalenti a un periodo compreso tra il I e II secolo. Lo splendore dei vetri, l'eleganza dei vasi

Lo scavo effettuato quest’anno dall’Inrap su richiesta dello Stato (DRAC Occitanie), a Nîmes, ha rivelato spazi coltivati ​​antichi, medievali e moderni, oltre a piccole aree funerarie risalenti al I-II secolo, di evidente cultura gallo-romana. Importanti i corredi ceramici e vitrei, portati alla luce. Di rilievo anche una scatola-specchio, evidentemente utilizzata da una donna per il trucco del volto.

Vista dettagliata del contenuto di una cassa monolitica in pietra. Al centro c’è un vaso ossario di vetro chiuso da un coperchio di vetro. È accompagnato da una brocca e una lampada a olio in ceramica, una tazza, un calice e un balsamario in vetro, tre stili per tavoletta, un frammento di fauna e due specchi in bronzo.
foto di Sarah Beiger, Inrap
Vaso ossario con coperchio, calice, coppa e balsamari in vetro, rinvenuto nei depositi di cremazione secondaria, nelle tombe a pira e nelle tombe a sepoltura del sito. Foto di Christophe Coeuret, Inrap
Scatola-specchio, utilizzata per il trucco, trovata in un deposito secondario di cremazione, durante gli scavi, Christophe Coeuret, Inrap
Set di vasi in terracotta, brocche e lucerne rinvenuti nelle tombe del sito, Christophe Coeuret, Inrap
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Maurizio Bernardelli Curuz
Maurizio Bernardelli Curuz

Maurizio Bernardelli Curuz è uno storico e un critico d'arte. Fondatore di Stile arte, è stato direttore dei Musei Bresciani (Fondazione Brescia Musei, Pinacoteca Tosio Martinengo, Santa Giulia e Castello dal 2009 al 2014) coordinando, tra le altre cose, il dossier della candidatura Unesco di Brescia e dell'Italia Longobarda, titolo concesso dall'ente sovrannazionale. Ha curato grandi mostre sia archeologiche - Inca - che artistiche - Matisse - con centinaia di migliaia di visitatori. Ha condotto studi di iconologia e di iconografia. Ha trascorso un periodo formativo giovanile anche in campo archeologico. E' uno specialista della pittura tra Cinquecento e primo Seicento ed è uno studioso del Caravaggio. E' iscritto all'Ordine dei professionisti professionisti E' stato docente di Museologia e Museografia all'Accademia di Brescia