Press "Enter" to skip to content

Scoperte terme romane affrescate, nei pressi di una cascata. Meraviglie emergono dal terreno


Scoperta archeologica

Veduta d’insieme del sito scoperto a Yenne (Savoia) nel 2023. È stato portato alla luce un antico complesso balneare.
© Emanuele Ferber, Inrap

I resti di splendide terme romane, probabilmente pubbliche, probabilmente collegate ad un Fanum – un luogo di culto – sono stati scavati e portati alla luce dagli archeologi dell’Inrap, l’Istituto nazionale francese per le ricerche archeologiche preventive. Gli ambienti di quest’area termale dovevano essere sontuosi come dimostrano parti di affresco sopravvissute – emerse proprio in queste ore – e lo sviluppo planimetrico degli edifici. L’area si trova nei pressi di una cascata, le cui acque alimentavano l’impianto. Probabilmente nei pressi dell’edificio termale c’era anche una biblioteca.

Ampia porzione di intonaco affrescato, scoperta a Yenne (Savoia) nel 2023. © Emanuele Ferber, Inrap

Il ritrovamento è avvenuto a circa 3 km a nord-est del comune di Yenne (Savoia) – municipio con circa 3mila abitanti, che ha giurisdizione su un territorio collocato a un’altitudine compresa tra i 200 e i 600 metri – durante gli scavi di accertamento archeologico da svolgere prima della costruzione di una casa unifamiliare. Le immagini aree del luogo segnalavano la presenza di muri articolati nel sottosuolo. Ciò ha indotto lo Stato (Drac Auvergne Rhône-Alpes) a prescrivere una diagnosi archeologica. Questa operazione ha rivelato l’esistenza di bagni termali costruiti nel II secolo d. Cristo. Dopo varie fasi di occupazione, il luogo fu abbandonato alla fine del IV sec e divenne una cava per il recupero di materiale edilizio, per poi essere coperto, nei secoli, dal terreno.

Intonaco affrescato © Emanuele Ferber, Inrap

Ma come si presentavano, queste terme?
“Nel quartiere settentrionale del sito, la presenza di alcuni pali rinvenuti sul terreno che coprono una potente “zattera” sono caratteristici degli ambienti riscaldati. – dicono gli archeologi dell’Inrap – L’allineamento delle tre stanze osservate in questo luogo è comune per questo tipo di stabilimento: una stanza calda adiacente a un’altra più temperata, che dà accesso a una stanza fredda. Un vasto bacino con funzione di piscina occupa il quartiere orientale, mentre uno spazio aperto, probabilmente un giardino, copre la parte occidentale. Infine, un edificio con solai in cemento lisciato e pareti rivestite da decorazioni pittoriche copre il settore meridionale. Le decorazioni sono di due ordini. Le pareti di un corridoio sono rivestite da un sobrio disegno (fondo bianco segnato da cornici rosse), mentre le pareti di uno dei due ambienti conservano tracce di una decorazione più sostenuta. Lo studio e il rimontaggio dei frammenti raccolti non è stato ancora effettuato, ma a priori, potrebbero essere pannelli neri separati da fasce rosse decorate con motivi floreali, tra i quali era ancora presente un letto di piante alla base dei tramezzi durante lo scavo. La funzione di questi locali rimane più incerta. Se l’ipotesi dei guardaroba rimane possibile, appare più opportuna la possibilità di più funzioni accessorie (biblioteca, negozio, riserva)”.