Press "Enter" to skip to content

Setting da favola per esposizione d’arte figurativa al Femminile a Sarnico


di Elena Charlotte Rainelli
Il centro culturale Sebinia a Sarnico (lago d’Iseo) ospiterà nel weekend dell’8 marzo 2019, l’evento “Femme Fatale” curato da Stile Arte. L’esposizione vuole evidenziare un unico tema: la figura della donna e la sua importanza nella società odierna sia nel ruolo di madre che lavoratrice, senza dover nascondere la propria femminilità.

La Giornata internazionale della donna ricorre l’8 marzo di ogni anno per ricordare sia le conquiste sociali, economiche e politiche, sia le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono state e sono ancora oggetto in quasi tutte le parti del mondo. Rappresenta una delle due giornate dedicate ai diritti di genere, insieme alla “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, istituita il 17 dicembre 1999 e che cade ogni anno il 25 novembre, e che in comune con l’8 marzo ha il fatto di essere nata all’interno di specifici contesti politici e sociali.
Questa celebrazione si tiene negli Stati Uniti d’America a partire dal 1909, in alcuni paesi europei dal 1911 e in Italia dal 1922. Specialmente in passato e ancora oggi, ad esempio dall’UDI (Unione donne italiane), viene anche definita “Festa della donna”.
Venerdì 8 marzo 2019 durante l’inaugurazione saranno presentate opere tutte “al femminile” di 16 artisti (Angelo Bordiga, Elio Uberti, Luciano Donini, Stefano Crespi, Davide Batalà, Daniela Braga, Delfina Platto, Devid Brozzi, Valeria Zanini, Davide Mello, Roberto Romagnosi, Simona Romele, Jacopo Romano, Alessandra Turelli, Marco Mello e Mario Meschini) e fotografie di Emanuele Cassina.
L’esposizione, con ingresso libero, aperta al pubblico dalle ore 10 sia di sabato 9 marzo che domenica 10 marzo ospiterà serate a tema.
La serata di sabato sarà dedicata alla letteratura e alla poesia a cura di Gianluigi Bergognini. Nel tardo pomeriggio di domenica saranno proiettati audiovisivi fotografici sul tema della Donna a cura del “Gruppo Iseo Immagine”. Protagonista dell’evento è l’Arte figurativa al Femminile.
L’Arte figurativa riguarda rappresentazioni di immagini riconoscibili del mondo intorno a noi, a volte fedeli e accurate, a volte altamente distorte.
Il termine arti figurative viene anche usato per denotare collettivamente le attività artistiche che si basano sulle figure, cioè pittura, disegno, grafica, scultura, architettura e altre arti plastiche.
Lo stile degli artisti dell’evento “Femme Fatale” abbraccia diverse tecniche come arte esprimendo una lettura autentica delle singole opere per esprimere la figura della donna nella sua totale femminilità.

“La Ballerina” Davide Batalà, olio su tela

 

“Trasparenze materiche”, Daniela Braga, tecnica mista. Colori all’acqua e sabbia su ferro

 
“L’amante”, Devid Brozzi, acquerello

 
“Metamorfosi”, Davide Mello, grafite su carta

 
“Valore nascosto”, Elio Uberti, tecnica mista su acciaio
 La produzione artistica di Elio Uberti è prima di tutto una tecnica di estrema raffinatezza ed inventività, ma soprattutto di cura nell’esecuzione di ogni singolo dettaglio.Le sue opere figurative, dimensioni espressive d’emozione che l’artista vive in prima persona, esprimono la ricerca di combinare l’acciaio con la malleabilità dell’alluminio e con incredibili effetti di policromia della plastica e di tessuti preziosi. Spesso le sue opere sono pura poesia al femminile (Valore Nascosto).

L’attenzione di Luciano Donini è concentrata sull’incisione calda del legno per creare, raccontare e trasmettere ciò che sta nel suo profondo, con l’intento d’esprimere la continua oscillazione della fragilità della realtà. L’emozione, racconta l’artista, è donna perché trasmette la complessità del mondo femminile e allo stesso tempo buona e feconda come la Natura incontaminata. L’ondulato usato dall’artista nelle sue opere è una linea di assoluta perfezione che compone la figura femminile, tramite il continuo movimento circolare. Dalla donna nasce la vita, manifestato dall’unione di più sguardi che si intrecciano in continui profili tondi (Un Mondo per tutti, ma ognuno ha il suo Mondo).
Le figure femminili di Angelo Bordiga sembrano sempre in attesa: in piedi, rannicchiate su una poltrona, sdraiate su un letto e spesso sembrano a primo impatto fantasmi, ombre di un’identità umana immerse in un profondo vuoto esistenziale. Per chi non conosce l’artista può sembrare che esprimano un mondo triste, malinconico, di smarrimento e solitudine. Invece esprimono il punto di partenza di ognuno di noi in cui nella propria intimità deve ritrovare sé stesso; una forma di psicosintesi analitica. Solo chi sta bene veramente con sé stesso può poi stare bene con gli altri ed aprirsi all’innovazione.
Questo tipo di pensiero lo troviamo anche nelle realizzazioni di Stefano Crespi. L’opera esposta vuole uscire dai cliché di pensiero comune, piccoli o grossi che siano. E’ un pensare con la propria testa, è un non sottovalutarsi, è un accento sulla volontà e sul valore attribuito dalle persone in generale alle cose e agli eventi.
Lo studio anatomico del corpo femminile è rappresentato da vari artisti espresso nel nudo di donna per esaltarne sia l’eleganza come nell’opera di Daniela Braga che nell’opere di Valeria Zanini (“Anima Nera” ed “Etere”) dove l’artista stessa rappresenta un percorso personale della propria esistenza.
La “Metamorfosi” (Davide Mello) esprime un cambiamento strutturale anatomico, un mutamento della forma, dell’aspetto che spesso porta in sé una trasformazione nella propria essenza. Spesso ha le simbiosi di un incantesimo al femminile per proteggere i sentimenti nascosti della donna.
L’ingegno dell’artista sta anche nella continua sperimentazione di materiali poveri per creare sculture d’efficacia. Si tratta di sculture per Addizione, la cui scultura viene creata aggiungendo materiali. “La libertà Negata” (Roberto Romagnosi) realizzata con la tecnica del papercraft e materiali plastico modellato esalta il busto della donna come una figura futuristica in 3D. “Cecilia” (Simona Romele) realizzata con la tecnica Raku, tecnica di costruzione e cottura giapponese in grado di esaltare l’armonia delle piccole cose come bellezza nella semplicità e naturalezza delle forme. “Karmika” (Jacopo Romano) rappresenta la ricerca continua dell’artista di un ritorno alle origini. Forgiare il ferro è un ritorno al semplice al naturale. L’artista vuole evidenziare come un momento di crisi e decadenza offre, tra i tanti disagi, un aiuto concreto al fine di liberarsi dalle abitudini del consumismo per tornare ai valori più concreti per un ‘esistenza più consona per la donna.
Posto nobilissimo nella categoria dello studio delle sembianze umane ed espressione di forma viva è il ritratto. Il ritratto non è mai una vera riproduzione meccanica delle fattezze, infatti vi entra sempre in gioco la sensibilità dell’artista che nel processo creativo della sua opera interpreta “modelle” secondo il proprio gusto. Significanti in esposizione due ritratti di donne famose con un vissuto a volte magico e a volte drammatico Grace Kelly realizzata da Marco Mello e Billie Holiday di Mario Meschino.
L’uso di pigmenti, invece, finemente macinati e mescolati con un legante, diluiti in acqua rappresentano la donna di Devid Brozzi: l’acquarello. Una tecnica popolare rapida che esprime un messaggio fluido tramite una pittura fresca e nota per i suoi allegri colori.
Molto sono le tecniche diverse degli artisti. La foglia d’oro utilizzata da Alessandra Turelli, spesso adoperata per stupire il pubblico come abbinamento d’impatto dell’immagine, viene usata accostata ai colori per risaltare ed arricchire le vesti nei soggetti femminili.
Ma la donna è anche espressione nel suo essere tramite schemi rigorosi e imprescindibili attraverso l’essere movimento attraverso la danza.
La vita delle ballerine è disciplina, impegno, dedizione e costanza. Richiede un duro lavoro ma la soddisfazione del balletto è impagabile. Vi si dedica come trasporto d’energia dell’anima e diventare ballerine è un sogno femminile pieno di grazia e bellezza espresso da Davide Batalà (La Ballerina) e da Delfina Platto (L’anima Vola).
Essere donna oggi è una sfida continua, è un percorso in costante evoluzione. Non si è mai la stessa donna. Si nasce femminucce, si diventa ragazzine, si è figlie e poi ad un tratto si è donne. Non si nasce donne, ci si diventa con sfide continue che affrontiamo nel nostro percorso di vita. Solo L’artista però può renderci eterne, protagoniste nella sua opera creativa.
“La Bellezza rimane solo uno schizzo, è il carattere dell’Artista a rendere una donna un capolavoro.”