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Sotto il segno di Leonardo | La magnificenza della Corte Sforzesca nelle collezioni del Museo Poldi Pezzoli




[box type=”note” ]SOTTO IL SEGNO DI LEONARDO
LAMAGNIFICENZA DELLA CORTE SFORZESCA NELLE COLLEZIONI DELMUSEO POLDI PEZZOLI
15 maggio – 28 settembre 2015
Museo Poldi Pezzoli
Via Manzoni 12 | 20121 Milano
Tel. 02 794889 | 02 796334
Apertura: da mercoledì a lunedì, dalle 10.00 alle 18.00 – Chiuso il martedì
Ingresso: 10 € | 7 € ridotto
www.museopoldipezzoli.it[/box]
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presenta una mostra che intende ricordare il ruolo di protagonista svolto dal capoluogo lombardo negli ultimi
decenni del Quattrocento quando, sotto il ducato di Ludovico il Moro, diventò la capitale europea più
importante nella produzione e nell’innovazione delle arti del lusso oltre che della pittura, anche grazie alla
presenza di Leonardo da Vinci.
L’esposizione Sotto il segno di Leonardo. La magnificenza della corte sforzesca nelle collezioni del Museo
Poldi Pezzoli, in corso dal 15 maggio al 28 settembre 2015 grazie al sostegno di Fondazione Banca del Monte
di Lombardia, si pone in ideale collegamento con le principali iniziative programmate in città per Expo 2015
(in particolare con le mostre attualmente in corso a Palazzo Reale: Arte lombarda dai Visconti agli Sforza e
Leonardo da Vinci 1452-1519. Il disegno del mondo) e valorizza le collezioni permanenti del Museo mettendo
in luce uno dei suoi nuclei più significativi: le opere realizzate per la corte degli Sforza.

Scuola lombarda Madonna che allatta il Bambino, 1500-1510 circa tempera su tavola, inv. 1645 provenienza: acquistato da Gian Giacomo Poldi Pezzoli entro il 1863. Restauro offerto da Associazione Amici del Museo Poldi Pezzoli, 1987 ©Museo Poldi Pezzoli, Milano
Scuola lombarda
Madonna che allatta il Bambino, 1500-1510 circa
tempera su tavola, inv. 1645
provenienza: acquistato da Gian Giacomo Poldi Pezzoli entro il 1863. Restauro offerto da
Associazione Amici del Museo Poldi Pezzoli, 1987
©Museo Poldi Pezzoli, Milano

Negli anni di regno di Ludovico il Moro, nella città di Milano grande impulso venne dato alle arti e anche alla
produzione di tessuti di seta preziosissima e, nel campo dell’oreficeria, all’uso dello smalto traslucido e di
quello dipinto, alla lavorazione delle pietre e dei metalli preziosi. Le arti lombarde godettero di una splendida
fioritura, testimoniata in mostra da una selezione di capolavori appartenenti al Museo Poldi Pezzoli, alcuni dei
quali non esposti permanentemente per ragioni conservative. Tra questi, i meravigliosi tessuti rinascimentali
in seta e oro tinti con i coloranti più preziosi e gli importanti e rarissimi paliotti realizzati in velluto, che recano
ricamate le imprese sforzesche e le insegne di Beatrice d’Este, moglie di Ludovico il Moro. Da oltre sei anni
non sono esposti al pubblico per motivi conservativi. Uno di essi è presentato per la prima volta senza il ricamo
del volto (che viene esposto in cornice) per mostrare – si tratta di una novità assoluta – un raffinatissimo
disegno raffigurante il volto del Christus patiens che un artista, di cui si proporrà di individuare l’identità, ha
tracciato sulla seta come guida per i ricamatori.
La mostra vuole inoltre testimoniare l’influenza di Leonardo da Vinci sull’arte milanese di quel periodo
anche attraverso un piccolo bronzo, anch’esso recentemente indagato dagli studiosi, le cui ricerche sono per la
prima volta presentate con completezza al pubblico. Si tratta di un Guerriero con scudo che riprende una
piccola figura accovacciata sotto gli zoccoli di un cavallo, delineata in un’incisione che riproduce i disegni di
Leonardo da Vinci preparatori per il monumento equestre di Francesco Sforza, padre di Ludovico il Moro.
Giovanni Antonio Boltraffio Milano 1467 – 1516 Madonna con il Bambino (“Madonna della Rosa”), c. 1485-1487 olio di lino e noce su tavola, inv. 1609 provenienza: Milano, collezione Arese, fino al 1674, poi collezione Visconti Borromeo e quindi collezione Litta; acquistato da Gian Giacomo Poldi Pezzoli entro il 1864 ©Museo Poldi Pezzoli, Milano
Giovanni Antonio Boltraffio
Milano 1467 – 1516
Madonna con il Bambino (“Madonna della Rosa”), c. 1485-1487
olio di lino e noce su tavola, inv. 1609
provenienza: Milano, collezione Arese, fino al 1674, poi collezione Visconti Borromeo e
quindi collezione Litta; acquistato da Gian Giacomo Poldi Pezzoli entro il 1864
©Museo Poldi Pezzoli, Milano

È anche come pittore, però, che Leonardo influenza profondamente la scuola artistica milanese e lombarda.
Per testimoniare il suo influsso ogni dipinto della scuola leonardesca presentato nella mostra è affiancato da
un pannello didattico con rimandi puntuali a disegni o a dipinti del maestro. Dalla magnifica Madonna col
Bambino (Madonna della rosa) di Giovanni Antonio Boltraffio, primo allievo di Leonardo a Milano, alla
misteriosa Madonna che allatta il Bambino, che riflette puntualmente la composizione della Madonna Litta
di Giovanni Antonio Boltraffio conservata all’Ermitage di San Pietroburgo, nata da un progetto leonardesco e
a lungo attribuita allo stesso Leonardo.
Una novità è l’esposizione della Madonna con il Bambino di Giampietrino che reca sul retro la
raffigurazione, di colore rosso, di un solido geometrico affascinante e complesso disegnato dallo stesso
Leonardo, l’Icosidodecaedro regolare. Chiude l’esposizione il Riposo durante la Fuga in Egitto di Andrea
Solario, firmato e datato 1515, un grande capolavoro ritenuto da Gian Giacomo Poldi Pezzoli l’opera più
importante e di maggior valore della sua collezione. Il recente restauro, come afferma il Direttore del Museo
Poldi Pezzoli, Annalisa Zanni: “permette ai visitatori della mostra di apprezzare pienamente questo celebre
dipinto, eseguito dal pittore forse più originale tra tutti i leonardeschi lombardi, insieme a Giovanni
Boltraffio”.
Inoltre, grazie alla partnership con il Comune di Milano, i visitatori delle mostre in corso a Palazzo Reale,
presentando il biglietto alla biglietteria del Museo Poldi Pezzoli, avranno diritto all’ingresso ridotto.
La mostra è a cura della direzione scientifica del Museo, Annalisa Zanni, Andrea Di Lorenzo, Lavinia Galli e
Federica Manoli.
Un grazie speciale a Pietro C. Marani, Aldo Galli, Andrea De Marchi e Mauro Natale.
Vincenzo Foppa Bagnolo o Brescia 1427/1430 – Brescia 1515/1516 Ritratto di Giovanni Francesco Brivio tempera su tavola, 1495-1500, inv. 1648 provenienza: acquistato da Gian Giacomo Poldi Pezzoli entro il 1879. Restauro offerto da Amedeo Cocchi, 1981 ©Museo Poldi Pezzoli, Milano
Vincenzo Foppa
Bagnolo o Brescia 1427/1430 – Brescia 1515/1516
Ritratto di Giovanni Francesco Brivio
tempera su tavola, 1495-1500, inv. 1648
provenienza: acquistato da Gian Giacomo Poldi Pezzoli entro il 1879. Restauro offerto da
Amedeo Cocchi, 1981
©Museo Poldi Pezzoli, Milano

L’allestimento è stato realizzato grazie a UniFor, con la consulenza di Luca Rolla e Alberto Bertini; la
grafica e l’immagine della comunicazione sono a cura di Salvatore Gregorietti.
L’esposizione è realizzata con il sostegno di Fondazione Banca del Monte di Lombardia, in collaborazione
con l’Associazione Amici del Museo Poldi Pezzoli e Fondazione Corriere della Sera.
Ha ottenuto il patrocinio del Ministero per i Beni le Attività Culturali e il Turismo, di Regione Lombardia –
Culture, Identità e Autonomie, del Comune di Milano – Cultura e della Camera di Commercio di Milano.
L’iniziativa fa parte del cartellone di ExpoinCittà, il progetto di Comune di Milano e Camera di Commercio
di Milano che riunisce ad oggi nel suo palinsesto più di 23 mila appuntamenti durante il semestre
dell’Esposizione Universale e che permette di conoscere in tempo reale, giorno per giorno, cosa avviene in
città attraverso la app, il sito web, i social network, e il blog in 6 lingue.