Sant’Agostino, alludendo al termine “cras”, che ricorda il verso del corvo, sostiene che “il peccatore ripete incessantemente: domani, domani, cras, cras! Ma ‘domani’ si prolungherà in eterno. Dio che promette la salute all’anima penitente non ha rinviato a domani il peccatore… Il peccatore attende, egli attende per sempre e infine arriva per lui il giorno fatale, quello che non ha più un domani. Vanamente, grida allora come il corvo: cras, cras, domani, domani”.
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Gatti e gattini satanici nella pittura, dal Medioevo al Settecento
17 Febbraio 2017 |
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A causa della sua natura sfuggente, il felino domestico assume spesso il ruolo d'antagonista
negativo nelle opere pittoriche, simbolo del maligno e dei peccati dell’uomo. La sua presenza nelle Ulltime Cene si rivela come un sinistro presagio